L’Italia resta bloccata dagli strani risultati elettorali dello scorso 25 febbraio. Ci sono tre schieramenti che hanno conquistato oltre l’80 per cento dei voti, ma che non possono fare un governo. Il Pd, il Pdl e il M5S non riescono a mettersi d’accordo. Il partito di Bersani ha respinto qualsiasi accordo con il Pdl, ostaggio di una campagna fatta contro il cavaliere, e specialmente della sua alla sinistra e dei suoi alleati di quel settore a cominciare dal Sel di Nichi Vendola. Il Pd comunque, reclama per il suo leader, giustamente, l’onere e l’onore di formare un governo, visto che è stato il partito più votato.
Il Pdl che aveva proposto subito la sua disponibilità ad un governo di larghe intese, è ostaggio dei problemi legali di Berlusconi, anche perché il Cavaliere sembra l’unico in grado di tenere unite le varie anime del partito. E anche perché grazie a lui ha fatto un’elezione straordinaria che, due mesi fa, nessuno si sognava. Infine c’è il fenomeno nuovo della politica italiana, Beppe grillo e il suo Movimento 5 Stelle. L’ex comico e blogger, leader di una compagine che riunisce scontenti, delusi, arrabbiati, impegnati, contestatari, movimentisti, cittadini onesti, entusiasti, idealisti, anarchici e tanti altri ancora, si è lanciato alla conquista dei palazzi, per spazzare via malcostume, corruzione, politicanti e furbi, secondo quanto ha proclamato negli ultimi due o tre anni. Nel suo programma c’è di tutto e per tutti i gusti, specialmente per chi è stufo della politica, come l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Una posizione che il M5S ha concretamente assunto annunciando pubblicamente di rinunciare ai 40 e più milioni a cui avrebbe diritto per i voti presi lo scorso 25 febbraio. Alla fine il voto degli scontenti e degli indifferenti è stato raccolto a mani piene da questo nuovo fenomeno della politica italiana, che ha ottenuto il 25% dei voti. Grillo ha manifestato la sua opposizione, sia a far partecipare il suo partito ad un governo di larghe intese, sia ad allearsi con il Pd, che ha annunciato otto iniziative in linea con quanto richiesto dall’ex comico. Il quale a sua volta ha alzato provocatoriamente la posta chiedendo a tutti di appoggiare un governo del M5S.
Ieri si sono riuniti i leader del Pd con i rappresentanti di Grillo, un incontro che non ha portato a nessun annuncio risolutivo. Il leader del M5S spera nella formazione di un governo d’intesa tra il centrodestra e il centrosinistra, che consenta al suo movimento di rimanere all’opposizione, e scaricando i costi che per forza dovranno pagare i partiti che formeranno o sosterranno il governo, aumentare ancora il suo bottino elettorale nelle prossime elezioni. Una strategia che non tiene conto del fatto che i problemi del prossimo governo non saranno solo dei partiti, ma anche del Paese e della società. Se continuerà a giocare alla sconfitta degli altri, al “peggio è meglio è”, si rischia di vanificare gli sforzi tremendi che l’Italia e gli italiani hanno fatto negli ultimi due anni. Grillo non dovrebbe dimenticare che l’Europa e il mondo guardano l’Italia. Non dovrebbe scordarsi della battuta del capo dell’opposizione tedesca che ha detto che la politica italiana era in mano a due pagliacci. Uno Berlusconi, che Grillo sempre chiama spregiativamente il nano. L’altro vincitore che il tedesco ha definito pagliaccio, è lo stesso Grillo. Il leader del M5S farebbe bene a tenere ben presente questa realtà e assumersi le sue responsabilità. Giocare allo sfascio, oltre ad essere da irresponsabili e a danneggiare l’immagine dell’Italia, vanificherà gli sforzi finora fatti dalla gente, dal popolo che lui pretende di interpretare.
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