Lo caccio o non lo caccio? Dopo averci pensato due giorni, Beppe Grillo ha deciso di risolvere il caso Favia limitandosi a togliergli la propria fiducia. Lo fa di prima mattina, con un telegrafico ‘io non caccio nessuno, ma Favia non ha piu’ la mia fiducia’. Un post che Grillo apre – come da tradizione – ai commenti che puntualmente (e numerosissimi) arrivano. E cosi’ il popolo grillino inizia il proprio confronto ‘interno’ con scontate posizioni diversificate: sono in tanti, infatti, ad essere d’accordo con la ‘salomonica’ decisione; altrettanti esprimono molti dubbi sulla sua opportunita’; moltissimi ancora chiedono che vengano stabilite le regole minime di comportamento per questi casi. ‘Caro Beppe, sei troppo bravo, io lo manderei fuori a calci in…’, scrive Simone. Il suo e’ un consiglio condiviso da molti, ma non da tutti. Per Domenico la spiegazione e’ semplice ed assomiglia molto ad una giustificazione: ‘Favia ha espresso il suo dissenso davanti alla candid camera solo perche’ auspica per se’ un ruolo politico nazionale’. C’e’ anche chi chiede un chiarimento ‘attivo’ da parte degli interessati: ‘ci vuole un confronto in streaming tra Grillo, Favia e Casaleggio’, propone Diego. Molta parte del dibattito del popolo grillino e’ dedicata pero’ a quelle parole carpite al consigliere regionale dell’Emilia Romagna. In tanti mettono in dubbio l’autenticita’ del fatto. Per Onorato ‘e’ stata una finta intervista a microfoni spenti, perche’ tutto e’ stato preparato prima’. Anche per Giuseppe ‘e’ stata una frittata confezionata male’.
E sono una vera schiera quelli che ritengono che Favia abbia organizzato tutto per darsi una ‘visibilita’ mediatica aspirando ad un ruolo nazionale in vista delle prossime politiche’. Tutto cio’ ha riaperto un dibattito sull’assenza di regole nel movimento, soprattutto per le candidature. Ma davvero il popolo dei grillini appetisce allo scranno parlamentare, esattamente come tutti gli altri? Scrive Lilia Pireddu, che bene deve conoscere questo ambiente politico:’la prima regola e’ candidare solo persone autonome economicamente’, in modo che possano lasciare l’incarico senza problemi. Ad intervenire dall’esterno nel confronto del M5S e’ l’ex rottamatore democrat, Pippo Civati, che prima lascia intravvedere un possibile futuro per Favia tra le file del Pd, poi corregge il tiro smentendo di aver mai parlato di candidature ma solo di apprezzamento e attenzione per il dibattito sulla democrazia interna del Movimento avviato proprio dal consigliere ‘ribelle’.
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