Movida e party town a Roma. Come è cambiato il divertimento notturno dei romani negli ultimi trenta anni, pre e post Covid. I piani anti assembramento e le restrizioni in atto hanno imposto la chiusura di discoteche, sale da ballo e location glamour. Il mondo dei nottambuli prima della pandemia aveva le sue location al top, tutte da scoprire via web. Andando indietro nel tempo, prima dell’epoca dei millennials, negli anni ’80, ’90 e 2000, era compito delle pierre realizzare eventi e indirizzarvi le persone giuste. Public relations women e buttafuori pilotavano le serate e decretavano il successo di questo o quel locale.
Negli ultimi anni c’è stato un cambiamento. Ora ci si affida ad internet ed ai motori di ricerca. Nell’attesa della sospirata riapertura, si può fare un tour virtuale alla riscoperta di tutte le occasioni da cogliere al volo.
Night life e city guide a Roma, una mappa della movida notturna nei quartieri più alla moda. Una piccola guida per il futuro divertimento. Il web offre tantissime opportunità ed offerte tutte da valutare. Sono tante le alternative, per tutti i gusti, per tutte le tasche e per tutte le età. Lo svago notturno si dipana attraverso locali, pub e discoteche ed ognuna ha il suo target. I quartieri top della capitale sono: Trastevere, Campo de’ Fiori, Pigneto, Testaccio. I primi tre sono il regno dei pub, enoteche, ristoranti chic, mentre Testaccio è il top per le discoteche e club. E’ il divertimento fine a se stesso. Ci si rilassa, si fa amicizia, si trascorrono momenti di decompressione dallo stress quotidiano.
I locali si chiamano: L’Alibi, Circolo degli Artisti, Goa, Qube. Facendo un piccolo throwback, tornando indietro nel tempo a trenta anni fa, le discoteche al top erano: Gilda, Alien, Bella Blu. Erano frequentate da attori, starlettes, politici, indossatrici, regine dei salotti culturali con i loro boys, che si ritrovano insieme in pista con i giovanissimi e dalle immancabili comparse. I cronisti ed i fotografi erano sempre all’erta per catturare lo scoop o il gossip di grido. E’ l’apoteosi del presenzialismo, non si va solo per ballare, si va per mostrare la nuova conquista, poi ci sono le feste a tema per il lancio dei film. E le public relations women erano le regine della notte.
Una di loro è Antonella Angelucci che diventa pierre a fine anni ’80, faceva l’attrice ed è stata costretta a cambiare mestiere. A farle cambiare vita, una brutta storia di stalking e l’amore contrastato con il collega Max Delys, conosciuto a Roma nel 1986, nel residence di via Roccaporena, dove sullo stesso pianerottolo abitavano insieme a Francesca Dellera. Un tira e molla, fra fughe d’amore in alta montagna, gite in barca nello splendido mare di Cannes, litigi e riconciliazioni negli anni 1986/1988 per poi riprendere e dirsi addio nel 1993.