Passare definitivamente ai veicoli elettrici dopo la sperimentazione in corso su quelli ibridi? È una sfida cui anche il settore delle supercar non vuole rinunciare, come dimostrano gli annunci sui nuovi investimenti, anche se per le piccole realtà il discorso si fa più complesso, rispetto alla capacità di adattamento dei big.
È l’essenza – si legge sulla DIRE – del convegno inaugurale della terza edizione del Motor Valley Fest da oggi al via a Modena, prima del taglio del nastro ufficiale, in cui sfilano di nuovo tutti i principali marchi.
Illustrata una ricerca di McKinsey sulle nuove tendenze, il cui succo è che l’industria ‘elettrica’ sta procedendo più velocemente dei regolatori, si parte con le perplessità dei ‘piccoli’.
Comincia Andrea Pontremoli di Dallara Automobili: “Non so se il nostro futuro sarà elettrico, ma sarà di certo più sostenibile. Ci saranno sicuramente una combustione più sostenibile e vetture molto efficienti, dobbiamo imparare dall’innovazione della Formula 1. Senza dimenticare l’idrogeno e i combustibili sintetici da fonti rinnovabili, anche per mantenere il nostro sound…”.
In ogni caso, aggiunge Pontremoli anche nella veste di presidente del consorzio Muner, l’Università dell’Emilia-Romagna dedicata ai motori: “L’anno scorso abbiamo registrato la settima laurea in veicoli elettrici, ci stiamo attrezzando. Contando anche sul piano di rientro dei cervelli italiani all’estero, che funziona, prevediamo di sviluppare nuove competenze e di farlo qui, con i nostri colleghi della Motor Valley. Da soli, non si riesce. Serviranno molte nuove e adeguate competenze”. Un po’ scettico sull’elettrico anche Horacio Pagani di Pagani Automobili: “Tra i clienti non c’è feedback, non ci hanno chiesto auto elettriche. Sembra una scelta forzata: tutti siamo consapevoli di dover migliorare il pianeta, ma il ‘come farlo’ arriva dall’alto, dalla politica”.
Incoraggia quindi Pagani: “Dobbiamo consolidare le conoscenze su come produrre e immagazzinare energia, e comunque per i prossimi sette-otto anni la macchina a metano o ibrida sarà la soluzione migliore. Andiamo per step”. Più decisi verso ibrido ed elettrico, non da oggi, si mostrano anche al Fest modenese Ferrari, Lamborghini e Maserati, ad esempio.
Ecco Enrico Galliera, Ferrari chief marketing and commercial officer: “Il rischio è quello di un elettrico troppo veloce? Semmai è quello di non averlo. Il sound del motore è insito nel carattere Ferrari, ma non è buon motivo per non guardare avanti. Abbiamo lanciato il nostro primo veicolo ibrido nel 2013, ‘la Ferrari’, una supercar dal successo straordinario. Nel 2019 è arrivata la prima vettura elettrica plug-in, la Sf 90 da 1.000 cavalli: è la prima Ferrari che viaggia in full electric, con 25 chilometri senza rumore. I clienti – assicura Galliera in sala – mi dicono che accendono la macchina a casa senza svegliare tutto il vicinato, e poi sentono il rombo del motore una volta entrati in strada. La nostra seconda ibrida plug-in è stata la 296 Gtb, e arriveremo a un veicolo completamente elettrico nel 2025. È una grande sfida ma andiamo avanti in questa direzione”.
È determinato anche il presidente-ceo di Lamborghini e Bugatti, Stephan Winkelmann, che conferma: “Nel 2023-2024 tutta la gamma Lamborghini verrà ibridizzata, Aventador da 12 cilindri, Huracan con il V10 e Urus con il V8. Lo storico V12 verrà mantenuto, ma tutte le auto avranno una batteria e saranno plug-in ibride. Prevediamo un -50% di emissioni di Co2”.
Bisognerà investire come non mai, conferma il numero uno Lamborghini: “Gli investimenti saranno i più importanti nei 58 anni della nostra storia, in tre anni e mezzo investiremo oltre 1,5 miliardi di euro. I clienti sono preparati, le generazioni future chiedono anche sostenibilità: mio figlio, per dire, non ha neanche la patente…”. Per le due ruote il discorso non cambia, dicono molti osservatori, e quindi condivide Claudio Domenicali di Ducati: “La mobilità elettrica oggi è la risposta più pronta al taglio di emissioni, e voglio spezzare una lancia: i prodotti elettrici sono a loro volta molto emozionanti, il vero problema è il ‘serbatoio’ di energia, quindi la batteria. Rispetto a un decennio fa sono molto migliorate, le solid-state battery non sono troppo lontane e comunque, per Ducati, la strada verso il futuro è analoga a quella delle super sportive”. D’accordo Francesco Tonon, responsabile di Prodotto di Maserati, che ricorda: “Il nostro piano Folgore e già a buon punto dopo l’annuncio dell’anno scorso, anche se la vera rivoluzione ci sarà nei nei prossimi anni, quando ad esempio presenteremo la prima Maserati full electric Gran Turismo, che è l’icona del brand Maserati”. Guarda avanti anche Lia Cevolini di Energica Motor Company, società specializzata a livello internazionale nel settore delle moto elettriche ad elevate prestazioni,: “Noi produciamo solo elettrico da 10 anni e così- rimarca Cevolini- continueremo. Vedo per il futuro un’evoluzione ancora più rapida, di cui abbatteremo i costi con economie di scala. Dobbiamo lavorare insieme per abbattere le spese e fare squadra. L’elettrico poi è già digitale, non ci sarà un problema di ‘estrarre’ i numeri ma solo di ordinarli, diciamo. E comunque- rivendica l’ad di Energica- noi resteremo piccoli”.