Un podio, finalmente. C’e’ voluto un anno per rivedere Valentino Rossi lasciare le retrovie della MotoGp. In questi 12 mesi di lavoro di Rossi e di Ducati, si iniziavano a perdere le speranze di un buon risultato, ma e’ bastato l’intervento di un elemento naturale come la pioggia per rivedere una gara della MotoGP divertente, con l’unica eccezione di Jorge Lorenzo che partito fortissimo, e’ arrivato quasi ignorato dalle telecamere al traguardo, da solo.
I bei duelli tra Rossi, Dovizioso e Crutcholw prima e con Casey Stoner nel finale sono valsi i sacrifici degli oltre 80.000 spettatori francesi, accorsi per la gara della MotoGP a Le Mans, e stavolta anche chi era davanti al televisore ha potuto emozionarsi e tifare. Le prestazioni di Valentino, che in questa gara sono state all’altezza dei primi, pero’ non ci sarebbero state se non avesse piovuto cosi’ tanto. La pioggia e’ stata l’arma segreta di Valentino, la sua alleata. In una condizione particolare, dove anche le moto migliori sono costrette ad adattarsi e rallentare, la differenza la fanno i piloti, con la loro confidenza e con l’esperienza.
Ecco perche’ Rossi e’ tornato in alto. In questa seconda stagione con la Ducati, il vero salto di qualita’ a livello tecnico non c’e’ ancora stato. Mentre Honda e Yamaha hanno costruito – anche per i privati – delle moto performanti ed efficaci, in Ducati si e’ cercato di capire gli errori mai considerati del passato per costruire una moto neutra, buona si per Rossi ma anche per gli altri ducatisti. Il problema, evidente, e’ che la Ducati porta con se ancora le stesse difficolta’ di sottosterzo e di motore che aveva lo scorso anno.
A Borgo Panigale si e’ sempre lavorato tantissimo, gli sforzi fatti per Rossi – non paragonabili a quelli dedicati a Stoner, che ha pur sempre vinto un mondiale nel 2007 con la Ducati – sono indubbi, ma manca l’efficacia. Dalla gara di Jerez, dove la pioggia si e’ alternata con il sole, Rossi ha ripetuto le stesse parole: ‘Qui dicono sempre che piove, ma a me non sembra di vedere tanta acqua’. Era la pioggia di Le Mans che Valentino aspettava. Solo in quelle condizioni, le sue qualita’ possono emergere sulla moto. ‘Il nostro potenziale e’ il settimo posto’, aveva detto Rossi dopo i test di Jerez sull’asciutto.
Ma con la pioggia il target e’ diventato il podio se non addirittura la possibilita’ di pensare alla vittoria. Il segnale che Valentino ha dato dopo la performance vista in Francia e’ chiaro: Rossi non e’ un pilota vecchio o ‘fermo’, anzi. Il ‘vecchio’ Rossi di 33 anni ha una gran voglia di confrontarsi con i ragazzini terribili della MotoGP: Lorenzo, Pedrosa e Stoner. ‘Io ho ancora monta voglia – ha detto a Le Mans Rossi – mi sento bene e mi sento di guidare bene, ho avuto la possibilita’ di dimostrarlo in Francia. Sul bagnato riusciamo con la Ducati, ad andare forte, perche’ il sottosterzo che sull’asciutto ci fa andare peggio sull’acqua mi fa andare piu’ forte. No so perche’ succeda questo, diciamo che sotto la pioggia la Ducati va piu’ forte, e’ nel suo DNA’. Un codice genetico ancora da aggiustare quello della Desmosedici e un’occasione per cercare di aggiustare il tiro, arrivera’ mercoledi’ e giovedi’ prossimi, quando Rossi e Hayden saranno al Mugello per una due giorni di test che si spera possa portare qualche novita’ buona gia’ per il prossimo Gp della Catalogna.
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