Inaugurata da pochi giorni alla Tate Modern di Londra, e’ gia’ un trionfo di visitatori e di critica la mostra ‘Henri Matisse-The Cut-outs’, esposizione dedicata alla produzione creativa negli ultimi anni di attivita’ del maestro francese (1937-1954), che aveva scelto il collage per alimentare ancora la sua artistica linfa vitale, in questo modo per niente fiaccata dalle condizioni di salute diventate precarie. E di creativita’ e vitalita’ il percorso allestito nell’avenue sul Tamigi e’ un’esplosione. Tanto che le aspettative cresciute per l’appuntamento vengono anche superate in un evento destinato gia’ a segnare questa stagione se non oltre.
Intanto e’ quasi un privilegio l’esperienza di una stanza dedicata ai quattro nudi blu del 1952. Le quattro opere pur note, se ‘raccontate’ cosi’, insieme, sintesi di pittura e scultura, spalancano la porta di questo viaggio nella sensibilita’ esotica e vitale di Matisse che va oltre l’espressione contemporanea, l’avanguardia di cui fu interprete, per diventare quasi classico. Ne e’ emblema ‘l’escargot’ (1953) e la sua ‘astrazione radicata nella realta”.
La stessa cui anelano molte delle installazioni contemporanee, di cui solo alcune pero’ riescono a cogliere ed approfittare appieno dell’ispirazione che il lavoro di Henri Matisse ha saputo offrire. C’e’ poi l’intensita’ cromatica: uno stimolo visivo che non e’ mai ‘troppo’.
Non per le sirene che fluttuano tra le grandi foglie e i frutti del giardino esotico e verticale raccolto in una stanza. E nemmeno quando si allarga sulle pareti intere che ospitano le tre grande composizioni, da alcuni considerate le piu’ ‘ambiziose’ forse perche’ pensate quasi come opere dai soggetti mobili.
Cresciute pezzo dopo pezzo, colore dopo colore, forma dopo forma, sembrano essere pensate proprio per utilizzare il meglio del mezzo espressivo da comporre e ricomporre. E tra i ‘Cut-out’ -130 in tutto le opere esposte in 14 stanze della Tate- non mancano i grandi temi cari a Matisse, dalla danza al Jazz, per completare questa grande mostra, organizzata in collaborazione con il Metropolitan Museum di New York dove si trasferira’ in ottobre.
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