Oggi il canale televisivo russo Channel One ha diffuso una notizia non troppo rincuorante per l’attuale Presidente Putin. Sembrerebbe che il radicalismo islamico sia arrivato più lontano di quanto si possa immaginare. Infatti proprio poche ore fa i servizi speciali ucraini hanno arrestato due uomini nel porto di Odessa (Mar Nero Ucraino) in seguito ad un’esplosione avvenuta in un appartamento dove è rimasta vittima una persona. Ma facciamo ordine.
Il complotto, secondo la notizia diffusa dall’emittente, sarebbe stato messo in piedi da un gruppo di persone facenti parti di una associazione che vuole mettere in piedi uno stato islamico nel Caucaso del Nord. Intenzionati per giunta a volare fino a Mosca ed assassinare il Presidente subito dopo la sua eventuale vittoria delle elezioni che lo vedranno protagonista il 4 marzo.
La cosa preoccupante per noi che assistiamo dall’esterno alle tentate azioni di questi criminali è purtroppo la difficoltà nel saper distinguere fra i buoni e i cattivi. Non sono stati rari i casi in cui l’elite russa è stata accusata, insieme al governo di Putin ovviamente, di aver commissionato l’uccisione di oltre 106 giornalisti connazionali e non che indagavano sullo stato di corruzione e della malavita presente nella zona caucasica. Una lista di nomi troppo lunga per chiamare gli eventi degli omicidi coincidenze.
Dov’è il confine tra il bene e il male? Ci auguriamo soltanto che il darwinismo sociale faccia emergere e preservi il “meglio” dalla società e non sempre chi è disposto alla spietatezza più estrema.
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