Mohamed Morsi sbarca a Roma e rassicura l’Italia di Mario Monti sulla situazione nel suo paese. Il presidente del nuovo Egitto, vicino ai Fratelli Musulmani, e’ arrivato stasera, giovedì 13 settembre, nella capitale, con un primo appuntamento in agenda: un incontro a due con il premier a porte chiuse durante il quale Morsi – secondo quanto si e’ appreso – ha dato rassicurazioni al Professore sulla situazione egiziana. Anche e soprattutto alla luce dei nuovi venti di crisi nei paesi della Primavera Araba dopo i fatti di Bengasi di ieri e mentre al Cairo continuano le proteste per il film anti-islam che rischiano di innescare una pericolosa deriva.
Una visita che e’ ‘andata molto bene’, si sottolinea in ambienti vicini a Palazzo Chigi ricordando che l’obiettivo era quello di rilanciare ulteriormente il rapporto bilaterale con il nuovo Egitto, promuovere la ripresa della cooperazione economica e commerciale e rilanciare il ruolo dell’Italia in Medioriente quale paese ‘ponte’ sul mediterraneo, in grado di dialogare con tutta la regione. Offrendo Roma come sponda al Cario per facilitare e incoraggiare il ruolo tradizionale di stabilizzatore dell’Egitto nei rapporti con i paesi dell’area.
Il presidente egiziano ha ribadito al premier italiano la sua condanna all’attacco in Libia, confermando quanto aveva gia’ detto a Bruxelles (non senza ricordare comunque che ‘il profeta e’ una linea rossa invalicabile’). Pronto, insieme alla delegazione dei suoi ministri e imprenditori che lo accompagnano in Italia (tappa scelta per il suo viaggio di esordio in Europa), a rassicurare il mondo imprenditoriale. Perche’ l’obiettivo della visita – in programma da tempo – e’ quello di rilanciare i rapporti economici ed il business con le imprese italiane, le uniche a non aver abbandonato l’Egitto nel difficile momento della rivoluzione.
Morsi, che domani vedra’ anche il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, e’ arrivato un serata. Ma oltre ai fatti di Bengasi, il colloquio e’ stato certamente l’occasione per uno scambio di opinioni allargato agli altri dossier spinosi dell’area: dal conflitto siriano e dalle recrudescenze delle tensioni Egitto-Israele, al dossier iraniano.
La missione di Morsi guarda comunque agli affari con l’Italia che stasera a Villa Madama ha schierato i suoi protagonisti economico-finanziari: dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi agli ad di Eni, Enel, Fs – Paolo Scaroni, Fulvio Conti e Mario Moretti – passando, solo per citare qualche altro nome, al numero uno di Telecom Franco Bernade’. Per un giro di tavolo sulle opportunita’ di business che oggi hanno registrato la firma di una dichiarazione congiunta Morsi-Monti dopo una serie di accordi di cooperazione e un piano di investimenti italo-egiziano da quasi 800 milioni, siglati dai ministri delle due delegazioni. E – si fa sapere – un ‘proficuo’ esame congiunto situazione economica da parte degli imprenditori, molto dettagliata per tutti i settori di interesse.
L’Italia, nonostante abbia perso terreno nel primo scorcio dell’anno nell’interscambio con l’Egitto, resta ‘un partner strategico’, ha sottolineato stamattina Saleh lanciando una proposta: ‘una citta’ industriale interamente italiana in Egitto, con cluster industriali collegati fra loro’ che faccia da traino alle pmi. Con una promessa: ‘i disordini non potranno fermare i programmi economici di questo nuovo governo e l’industria egiziana’, ha stigmatizzato Abu Bakr, co-presidente insieme a Moretti per la parte italiana, del Business Council. E domani il confronto tra gli imprenditori delle due delegazioni proseguira’ nei lavori del Business Council cui, nel pomeriggio, e’ atteso anche Morsi che – dopo la visita a Napolitano al Quirinale prevista in mattinata – andra’ anche a pregare alla Moschea di Roma.
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