“Basta con la morte in diretta, mandata piu’ volte nel corso della giornata a qualsiasi ora del giorno e all’interno di telegiornali e online sui principali portali di informazione”. A due giorni dalla tragica ed improvvisa morte del giovane calciatore Piermario Morosini, avvenuta sul campo da gioco nel corso della partita tra Pescara e Livorno, quei terribili attimi in cui il venticinquenne cade a terra, privo di sensi e agonizzante, stanno facendo il giro delle tv e del web. Ben 8 italiani su 10 si dicono sconvolti dalla continua messa in onda degli ultimi drammatici minuti del calciatore, ritendendo che si tratti di una speculazione (72%) e spettacolarizzazione della morte (67%), e che non sia un esempio di comportamento rispettoso per la memoria del giovane (69%) andando soprattutto a turbare le fasce piu’ deboli, come i bambini e anziani, considerata l’alta drammaticita’ della scena che potrebbe scuotere la loro sensibilita’. Da parte degli esperti di Comunicazione Perbene arriva l’appello rivolto ai media affinché ritirino le immagini e rendano omaggio alla vita del giovane, invece che alla sua tragica morte.
E’ quanto rilevato dall’associazione no profit Comunicazione Perbene, l’associazione presieduta da Saro Trovato (www.comunicazioneperbene.com) che si batte per l’ecologia nella comunicazione, attraverso centinaia di mail e numerose segnalazioni telefoniche ricevute nelle ultime ore in seguito alla continua messa in onda della morte del calciatore.
“Stiamo dando voce ai tanti italiani che si sono indignati per la continua messa in onda delle immagini della morte del giovane calciatore Piermario Morosini avvenuta sul campo da gioco. Il nostro non e’ un attacco all’informazione tout court ma a come viene proposta ai cittadini – dichiara Saro Trovato, Presidente e Fondatore di Comunicazione Perbene – Bisogna avere tutti maggiore responsabilita’ considerando che quelle scene possono turbare una parte di pubblico piu’ sensibile, come bambini ed anziani, vista l’alta drammaticita’ della scena. Quei terribili attimi sono stati continuamente trasmessi dalle principali emittenti televisive e dai portali online di informazione piu’ importanti. Solo pochi hanno fatto eccezione, evitando di mandarli in onda.
Ci appelliamo al buonsenso dei media che capiscano che sia meglio rendere omaggio alla vita del giovane calciatore, parlando dei suoi successi e mandando immagini di lui ‘vivo’, anziché continuare a riproporre i suoi ultimi momenti di agonia, nei confronti dei quali dovremmo tutti mantenere un rispettoso pudore”.
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