Striscioni, sciarpe e maglie di tante squadre e qualche coro. Solo a Livorno, oggi, e’ stato rotto il silenzio calato improvvisamente ieri sul calcio dopo la morte di Piermario Morosini sul campo di Pescara. Un silenzio deciso dalla Federazione: le immagini de ‘Il Moro’, come lo chiamavano i tifosi del Livorno, che crolla sul campo, prova a rialzarsi due o tre volte e cade nuovamente prima di essere soccorso, sono le uniche passate e ripassate sulle televisioni da uno stadio.
Anche a Livorno, pero’, non c’e’ stato il fischio di inizio per la partita, ma solo le lacrime e la commozione dei tifosi, oltre un migliaio, e dei compagni di Morosini ai cancelli dello stadio diventato meta di un mesto pellegrinaggio davanti agli striscioni appesi fin da ieri sera, a quella maglia amaranto con il numero 25 che Morosini aveva indossato da gennaio scorso quando era arrivato in Toscana, in prestito dall’Udinese. Una maglia che il presidente Spinelli pensa di ritirare, cosi’ come ha gia’ deciso di fare il Vicenza dove il centrocampista aveva giocato dal 2007 al 2009. Anche a Udine e a Bergamo, dove Morosini era nato e cresciuto, i tifosi hanno ricordato un giocatore che aveva saputo superare una vita difficile, segnata dal dolore, con quell’amore per il calcio che Simone Barone – campione del mondo e suo compagno di squadra – ha sottolineato durante la conferenza stampa, l’unica di questa domenica.
‘Hai lottato fino alla fine… ciao grande Moro’ si legge in uno degli striscioni apparsi sui cancelli dello stadio, mentre tifosi e compagni applaudono il coro ‘Uno di noi. O Moro uno di noi’. Si aspetta di conoscere l’esito dell’autopsia in programma domani a Pescara e di sapere le decisioni della fidanzata Anna e della famiglia sui funerali. Intanto, secondo quanto si legge sul sito della societa’ amaranto, i familiari avrebbero gia’ autorizzato un ‘passaggio’ della salma anche dalla Toscana prima dei funerali a Bergamo. Lo stesso sindaco Alessandro Cosimi aveva auspicato l’apertura di una camera ardente, almeno per un giorno, in citta’. Qui pochi, fino a ieri, conoscevano la storia della sua vita. Anche tra gli stessi compagni di squadra, come ha detto Luca Mazzoni, non tutti sapevano delle tante difficolta’ che lui aveva affrontato. Da Udine il presidente dei bianconeri Pozzo lancia l’idea di una raccolta di fondi per aprire un ‘vitalizio’ in favore della sorella disabile di Morosini, rimasta sola con una zia 80enne. Un’idea subito sposata da Spinelli.
Si pensa poi a come ricordare ‘Il Moro’. Sabato tornera’ il campionato, si dovra’ tornare a giocare e lottare per i tre punti, per il risultato, come ieri proprio Piermario aveva chiesto di fare ai compagni prima di scendere in campo a Pescara. I tifosi amaranto hanno assicurato che metteranno da parte le critiche a societa’ e giocatori che da qualche tempo accompagnano le gare interne del Livorno. Sugli spalti ci sara’ solo una maglia, quella con il numero 25, che restera’ nei cuori di tutti i tifosi, in Italia come in tante altri stadi in Europa e oltreoceano dove gia’ ieri il calcio si e’ fermato almeno per un minuto per ricordare un giovane a cui un ragazzo delle squadre giovanili ha lasciato sotto la maglia davanti allo stadio un paio di scarpette da calcio con un biglietto: ‘Perche’ tu possa continuare a correre come correvi sul campo anche in cielo’.
Discussione su questo articolo