Sessantasei miliardi di messaggi inviati all’anno in Italia, è questa la mole di dati che l’Agcom sciorina a Monti & Co. e che molto probabilmente ha fatto sì s’accendesse la lampadina.
Come rimpinguare le magre casse della Protezione Civile in tempi di austerità e rigore di bilancio? Semplice, tassando!
2 centesimi di euro ogni 60 caratteri. Praticamente 10 centesimi di prelievo ogni 5 pagine di messaggio inviate in modo consuetudinario alla ragazza, all’amico o chicchessia.
Ad oggi è solo una ipotesi, ma domani potrebbe diventare realtà con un decreto.
In un Paese dove si è parlato per anni di Digital Divide, di progresso ed interconnessione, un metodo così barbaro di tassazione delle relazioni sociali a distanza è un passo indietro nel cammino comune della evoluzione.
Insomma, dopo il balzello sulle parole come quel film del’84 “Non ci resta che piangere”, fintanto che si emozionano i ministri (vedi Fornero su riforma della pensioni) forse, resteranno gratuite le lacrime.
Twitter @andrewlorusso
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