Superata l’emergenza spread, il nemico ora si chiama populismo antieuropeo. Che in tempo di crisi continua a crescere, ‘anche in Italia’. Un problema squisitamente ‘politico’, anzi, ‘politico-elettorale’, divenuto ormai molto piu’ importante di qualsiasi ‘soluzione tecnica’ a 27. Per questo il premier Mario Monti, da Bruxelles, rilancia l’idea di un vertice straordinario anti euroscettici, da tenere a Roma, in primavera. Una scadenza cruciale in un’Italia sotto elezioni, che il premier fissa all’indomani delle dichiarazioni di Berlusconi su ‘un’Europa troppo burocratica e poco unita’ e nel giorno in cui il movimento di Grillo, che ha fatto dell’antieuropeismo il suo cavallo di battaglia, secondo i sondaggi, raggiunge il 21%.
Il Professore la spiega cosi’: ‘Anche in Italia in meno di un anno l’insofferenza per un’Europa che, a torto o ragione, viene vista come un po’ opprimente dal punto vista del limitare spazi per politiche economiche interne e’ molto cresciuta’. Ma il problema non e’ certo solo nostro, la punta dell’iceberg e’ la Grecia, con i rigurgiti neonazisti, ma anche la contrapposizione spesso creata tra paesi creditori e debitori. Tanto che alla bella notizia del nobel, durante il vertice di Bruxelles, si e’ affiancata una ‘considerazione amara’: ‘alcuni capi di governo – ha detto Monti – hanno sottolineato come nei loro Paesi si stanno manifestando, via via che la crisi ha effetti sociali e psicologici, crescenti fenomeni politico elettorali di rigetto dell’integrazione, populismo, nazionalismo, odio per il diverso e rinascita di pregiudizi’. E’ dunque il momento per l’Europa di dare un messaggio forte di unita’ che non passi solo per regole e tecnicismi, spesso difficilmente comprensibili per la gente. Un messaggio chiaro che dovrebbe partire proprio dalla capitale, dove il 25 aprile del ’57 fu firmato il Trattato di Roma, genesi della costituzione europea. A questo obiettivo gli sherpa italiani stanno gia’ lavorando, dopo aver incassato, nel settembre scorso quando Monti lancio’ per la prima volta l’idea da Cernobbio, l’appoggio del presidente del consiglio europeo Hermann Van Rompuy. In attesa del summit di Roma, Monti ha tracciato un bilancio sul primo vertice da un anno a questa parte fissato senza la scure dei mercati. Ed ha rivendicato i risultati raggiunti: durante la lunga trattativa notturna sulla vigilanza bancaria sono stati sventati ‘i tentativi’ (leggi Germania) ‘di sottolineare che la qualita’ conta piu’ della rapidita’, il che e’ vero in un mondo astratto’. E anche se ‘sarebbe di cattivo gusto dire che si rischiava di arrivare alle calende greche’, la realta’ e’ proprio questa. Ma per la Spagna bastera’? "A un certo punto del 2013 il sistema operativo di ricapitalizzazione diretta avrà luogo’, ma è difficile dire, ha spiegato, ‘se prima di quella data il bilancio pubblico spagnolo sarà in grado di sopportare eventuali esborsi’.
Per quanto riguarda l’Italia, ha assicurato Monti, ha ormai la fiducia e la stima degli Stati membri, ‘perche’ in un quadro in cui vari paesi Ue hanno chiesto e ottenuto differimenti dai loro obiettivi, il nostro Paese si trova all’interno di una rarissima e inconsueta piccola compagnia di Paesi con saldi cosi’ buoni’. Tanto che ‘riceviamo complimenti per la nostra disciplina di bilancio’. Insomma, ha tagliato corto Monti, se qualche errore pure e’ stato commesso, ‘non c’e’ alcun rammarico o pentimento per aver sbagliato politica economica".
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