Mario Monti sceglie il web per illustrare agli italiani l’azione del suo governo, gli obiettivi portati a termine a quelli ancora da raggiungere. Intervistato da Repubblica Tv, prima di tutto corregge il tiro: le sue parole sul posto fisso? Si è trattato di “un equivoco”. Così il presidente del Consiglio chiede scusa: il posto fisso e’ un "valore positivo”, ma gli italiani non siano troppo diffidenti nei confronti della mobilità del cambiamento. Il Professore sottolinea che comunque l’obiettivo rimane quello che vuole fare in modo di favorire l’accesso dei giovani al mondo del lavoro: “Creare lavoro per i giovani e’ l’obiettivo centrale di tutta la sua politica economica e sociale”. Troppi disoccupati sotto i 35 anni, troppi giovani che hanno persino rinunciato a cercare un’occupazione. E’ ora di agire per sbloccare questa situazione, fa capire Monti, altrimenti l’Italia, Paese già vecchio, rischia di diventarlo ancora di più.
L’inquilino di Palazzo Chigi, a proposito di lavoro, torna sull’articolo 18: “Per come viene applicato in Italia, scoraggia gli investimenti sia stranieri che italiani", per questo andrebbe modificato prima possibile.
Ci stiamo abituando a vedere Monti in tv (una web tv in questo caso): il Prof, del resto, conosce bene l’importanza dell’informazione, che gioca un ruolo importantissimo in politica, ancor di più per un governo “che non è stato eletto”, quindi “la fiducia non ce l’ha, se la deve guadagnare”; un esecutivo che è stato chiamato al timone della nave Italia “per toccare molti interessi”.
Guardando ai temi più economici, Monti affronta anche il tema dello spread ("scende ma non siamo ancora soddisfatti") e come ormai fa spesso, difende il suo predecessore: "trovo esagerato usarlo come arma contundente nei confronti di Berlusconi". Sugli eurobond si dice ottimista (anche la Germania si convincerà quando la disciplina di bilancio sarà definitivamente perfezionata), lancia una consultazione sul valore legale del titolo di laurea, e annuncia che il governo sta studiando la questione dell’Ici sugli immobili della Chiesa.
Il professore bocconiano sa che forse il suo governo non risulta così simpatico a una parte degli italiani, perché rompe gli schemi. Tuttavia, spiega il capo del Governo, “con il cuore in mano saremmo forse piu’ simpatici ma faremmo il male degli italiani". “Per decenni i vari governi che si sono succeduti hanno avuto troppo cuore, diffondendo così buonismo sociale. Ed oggi ci troviamo un’Italia ridotta un po’ male proprio per questo”.
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