E’ un borgo medievale in riva all’Arno, completamente ristrutturato e trasformato in luogo di dialogo tra giovani ‘in guerra’, Rondine Cittadella della Pace visitata oggi dal presidente del Consiglio, Mario Monti, in occasione della visita ad Arezzo del Papa. Studenti da Medio Oriente, Caucaso, subcontinente indiano, Balcani che si confrontano ogni giorno anche con chi, vicino di casa, e’ il ‘nemico’. ‘Questi giovani hanno abbandonato la guerra ma non l’impegno – ha detto il premier Mario Monti nella breve cerimonia che s’e’ tenuta nel borgo -, loro hanno osato e trovato la via per non arrendersi: questo li rende i leader di domani di cui il mondo ha bisogno’.
Inaugurata nel 1977, la Cittadella di Rondine svolge un ruolo di promozione della cultura del dialogo e della pace, tramite l’esperienza dello Studentato Internazionale. Nel borgo convivono giovani provenienti da paesi in conflitto dei Balcani che sperimentano una vita di formazione e di studio. I giovani del progetto, una volta completato il ciclo di studi (corso di laurea o master), rientrano nel paese di origine per testimoniare, nei luoghi del proprio impegno professionale e civile, la concreta possibilita’ di dialogo e di pacifica convivenza.
Gli studenti che hanno gia’ conseguito laurea o master sono un centinaio, in questo momento studiano a Rondine 30 ragazzi.
La selezione e’ forte: i giovani devono affrontare tre mesi di prova e un corso intensivo di italiano. Prima di intraprendere l’esperienza sono sottoposti a test attitudinali nei loro paesi.
‘Non e’ facile – spiega un responsabile della Cittadella -, almeno all’inizio, sedersi di fronte a quello che fino a ieri e’ stato un tuo nemico e guardarlo negli occhi, parlare con lui, cercare il confronto, conviverci’.
Superati i test ottengono una borsa di studio di 10 mila euro che copre le spese universitarie di alloggio nello studentato per tre anni. Alla fine degli studi, tornati nei loro paesi, entrano in rete come ‘ambasciatori’ della Cittadella della pace.
Il rapporto con l’Italia rimane intenso. Josephine Saffa, studentessa di Rondine, per esempio, tornata in Sierra Leone, e’ diventata console onorario dell’Italia, ‘la piu’ giovane donna – come racconta lei stessa con orgoglio in un articolo pubblicato dal giornale ‘Rondine’ – con incarichi diplomatici del corpo diplomatico e consolare’ nel suo Paese.
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