Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia (ormai in joint venture con la compagnia aerea emiratina Etihad Airways), era nella delegazione del principe Mohammed Bin Zayed al-Nahyan, sceicco degli Emirati Arabi Uniti, ricevuto stamane in Vaticano da Papa Francesco. Il Pontefice ha avuto un colloquio a privato col principe di oltre 40 minuti, alla presenza di un interprete, dalle 10.14 alle 10.52. A conclusione dell’udienza, lo sceicco ha donato al Papa un tappeto realizzato dalle donne afghane di un’associazione caritativa guidata dalla figlia dello stesso principe, mentre Jorge Mario Bergoglio gli ha regalato una copia in arabo di un suo documento e il consueto medaglione nel quale, ha spiegato, sono raffigurati "due rami che si avvicinano sempre di più", perché "la pace é la nostra vocazione".
Lo sceicco Mohammed Bin Zayed al-Nahyan era accompagnato da una delegazione di una decina di persone tra i quali il ministro degli Esteri e della Cooperazione degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Abdullah bin Zayed, il ministro di Stato per la cooperazione internazionale, Reem Al Hashemi, e, appunto, Luca Cordero di Montezemolo.
"Questo incontro è importante ed ho aiutato ad organizzarlo", ha dichiarato il presidente di Alitalia ai giornalisti che hanno assistito ai momenti pubblici dell’incontro.
Il principe emiratino è arrivato a Roma ieri ed ha in programma anche un incontro con il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi. Con il Papa, ha scritto il quotidiano del paese arabo The Nation, aveva intenzione di discutere dello sviluppo dei rapporti bilaterali e degli sforzi comuni per promuovere la tolleranza, lo scambio e la coesistenza per garantire alla regione e al mondo sicurezza, pace e stabilità.
"C’è un urgente bisogno per una maggiore cooperazione tra i paesi e le organizzazioni per formulare politiche che promuovano valori di tolleranza e dialogo e una comunicazione costruttiva tra le civiltà", ha twittato lo sceicco arrivando a Roma. L’islam, ha affermato, è una religione di tolleranza e moderazione che fa appello al dialogo e alla pace. "I gruppi terroristici che pretendono di agire nel suo nome deviano dal suo vero percorso. Il primo passo per sconfiggerli è vederli come gruppi criminali".
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