Prudenza. La richiede la Bulgaria, venerdi’ prossimo a Sofia prima avversaria dell’Italia nel girone di qualificazione che porta ai Mondiali 2014 del Brasile. La impongono le scelte contingenti dei convocati per la prima ufficiale dopo Euro 2012: ancora fuori Balotelli e Cassano, per motivi diversi; in forse De Rossi, Astori e soprattutto Balzaretti (al posto del quale e’ stato convocato a titolo precauzionale Peluso); un modulo tattico che viste le tante situazioni potrebbe anche cambiare, chissa’, con il ritorno a una difesa a 3. Cesare Prandelli dal ritiro azzurro di Coverciano predica prudenza e tanta, tanta umilta’. "Sono preoccupato per venerdi’ e per la partita di Sofia – spiega il tecnico – Troveremo una squadra rinnovata, con uno spirito forte, uno stadio difficile. Insomma, tante situazioni che mi fanno pensare che potremmo avere molti problemi. Il nostro e’ un girone di qualificazione tra i piu’ difficili, un girone molto complicato, che nasconde partite insidiose. Dopotutto siamo la seconda potenza in Europa e non mi stanco di ripetere che d’ora in poi tutti gli avversari ci affronteranno in maniera diversa. Ed io vorrei proporre in campo una squadra che pratichi un calcio molto piu’ intenso. Sempre pero’ accompagnata da quello spirito Olimpico, da quel rispetto dell’avversario che mi ha colpito quando guardavo gli atleti gareggiare a Londra nei recenti Giochi. Come loro, anche la Nazionale dovra’ cercare il risultato ma con dignita’, senza mai cattiveria o nervosismo, sapendo che nella vita ci sono anche avversari piu’ forti".
Si ricomincia, dunque. Squadra rimaneggiata, o meglio infarcita di ritorni, questa Italia del dopo Europeo. A cominciare dell’attacco: mancano Cassano e Balotelli, tornano in azzurro due celebri esclusi dalla campagna in Polonia e Ucraina, vale a dire Pazzini e Osvaldo, e c’e’ grande attesa per il talento del Napoli Insigne. "E’ stato lo stesso Antonio ad ammettere che al momento e’ al 50-60% della condizione – continua il citti’ – In questo momento non c’e’ tempo per recuperare nessuno, ho solo la necessita’ di giocatori che siamo al meglio perche’ in palio tornano ad esserci i 3 punti. Quando lui avra’ ritrovato condizione, allora saranno scelte esclusivamente tecniche, sia per lui che per gli altri. Credo che anche l’assenza di Balotelli ci possa obbligare a trovare nuove soluzioni. Abbiamo pochi giorni a disposizione ma valuteremo bene la scelta del modulo tattico.
Osvaldo non e’ stato convocato per l’Europeo perche’ mi era apparso poco sereno. Insigne? Ci sono giocatori che hanno talento e qualita’ anche al di la’ del modulo tattico, Insigne e’ uno di questi. Ma anche Giovinco e’ maturato, ed ha gia’ fatto il salto di qualita’, deve solo trovare continuita’ di rendimento". E’ una Nazionale sempre piu’ arroccata sul nucleo forte bianconero, ma la possibilita’ di scelta al momento non sembrano mancare a Cesare Prandelli. "E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che la Juve abbia iniziato prima del Milan a costruire un blocco italiano – spiega Prandelli – Anche se oggigiorno, forse, anche per come e’ cambiato il mercato dei club, i giocatori italiani a disposizione sembrano in numero maggiore. Due anni fa nella sfida di Supercoppa tra Inter e Roma c’erano solo due italiani sul terreno di gioco, nell’ultima Supercoppa ne ho visti molti di piu’. Anche il Milan sta avviando un progetto tecnico incentrato sugli italiani. Lo ammetto, si, questo e’ un vantaggio anche per la Nazionale".
Aria di casa nostra: un mercato ridimensionato, merce di scambio di piu’ basso profilo, assenza di grandi ampioni, ma prospettive comunque positive per il calcio italiano. "In un momento di crisi economica hai la necessita’ e l’obbligo di trovare altre strade – dice Prandelli – Magari piu’ fantasiose e rischiose, ma che forse ti danno un maggiore senso di quello che stai facendo. Anche senza campioni e’ possibile assistere a un calcio fantastico, e credo che questo campionato regalera’ tante soddisfazioni". I primi segnali sono gia’ arrivati dalla prima settimana di calcio giocato. "La Juve, come era nelle previsioni, ha dato subito un’impronta ben decisa – analizza Prandelli – ma c’e’ curiosita’ per la Roma di Zeman e soprattutto per la Lazio che sta proponendo un calcio interessante". Juve e Roma che fanno parlare di se, non solo sul campo ma anche sulle panchine, vedi Conte e Zeman, seppure per motivi diversi. "Conte ha ricevuto dieci mesi di squalifica e mi chiedo cos’altro gli dovevano dare? Forse l’ergastolo? L’omessa denuncia e’ un problema difficile da valutare, in questi anni tanti magari sono stati coinvolti nel problema per avere udito voci e chiacchiere a giro. Altra cosa e’ l’illecito sportivo, e da questo punto di vista noto che non sono stati fatti passi avanti. Zeman? Da parte di noi allenatori la considerazione nei suoi confronti e’ sempre stata alta. E vi assicuro che ancora oggi sui banchi di Coverciano si studiano i suoi appunti per comprendere e realizzare strategie e tattiche".
Roma che non fa rima non solo con Zeman ma anche con Totti. "Francesco in Nazionale? Ci starebbe sempre benissimo, se solo avesse sempre questa condizione – conclude il citti’ azzurro – Quando vedi giocare Totti capisci che lui e’ il calcio. Vorresti che la sua carriera non avesse mai fine. Ma al tempo stesso nutri la speranza che presto nuovi calciatori possano prendere il suo posto".
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