Eliminazione chiama dimissioni. L’assioma piu’ conosciuto nel mondo del calcio vale a maggior ragione in un Mondiale dove c’e’ in gioco tanto di piu’ e chiama in causa non soli gli aspetti tecnici e agonistici ma anche patriottici e di orgoglio nazionale.
Il naufragio azzurro ha portato all’addio di Cesare Prandelli ma il tecnico di Orzinuovi non sara’ l’unico a fare le valigie dopo la spedizione brasiliana. Altri quattro ct, ad oggi, hanno gia’ annunciato che lasceranno la panchina: Alberto Zaccheroni (Giappone), Sabri Lamouchi (Costa d’Avorio), Carlos Queiroz (Iran) e Luis Fernando Suarez (Honduras). In attesa magari di qualche altra dimissione eccellente, come potrebbe essere quella dello spagnolo Vicente Del Bosque che non ha ancora sciolto le riserve dopo la debacle delle ‘furie rosse’.
"Sono responsabile del progetto tecnico, e per questo mi dimetto", le parole del ct azzurro subito dopo l’eliminazione dell’Italia. Insieme a Prandelli, ha rimesso il mandato anche il tecnico del Giappone Zaccheroni, arrivato al Mondiale con ben altre aspettative e che paga lo scotto di una bruciante eliminazione in un girone, tra l’altro, abbordabile. Fatale la pesante sconfitta (4-1) con la Colombia nell’ultima gara del Gruppo C, col risultato di un misero punto in 3 partite: ”Ci tenevo molto a portare il Giappone agli ottavi – le parole di Zac – Sono deluso per l’eliminazione. Ho scelto io la squadra e il modulo con cui giocare. Mi assumo tutte le responsabilita’".
Insieme a loro, a fare le valigie anche un’altra conoscenza del calcio italiano: il ct della Costa d’Avorio, Sabri Lamouchi, che ha pagato il ko contro la Grecia nei minuti di recupero: "Il mio contratto con la nazionale finisce qui – le sue parole – non ci sara’ seguito. Il perche’ e’ presto detto, quando non riusciamo a ottenere risultati ne’ in Coppa d’Africa, ne’ in Coppa del Mondo". Altro ct a salutare tutti e’ stato Carlos Queiroz dell’Iran. Ma una volta tanto la decisione non e’ legata al solo aspetto sportivo: il tecnico portoghese ha infatti reso noto di aver maturato la decisione dopo aver atteso quasi un anno che qualcuno della Federcalcio italiana si facesse sentire con qualche proposta di rinnovo. "E’ stato un onore lavorare per la nazionale iraniana – ha detto il ct in carica dal 2011 – ma dopo aver passato gli ultimi 11 mesi senza sentire nessuno, sono stato costretto a prendere una decisione".
Ultimo in ordine di tempo, oggi, a dimettersi il ct dell’Honduras, Luis Fernando Suarez, dopo la netta sconfitta (3-0) ieri sera contro la Svizzera, che ha eliminato i centroamericani dal Mondiale 2014. "Ho deciso unilateralmente di rimettere il mandato", ha detto il 54enne allenatore arrivato sulla panchina honduregna nel 2011. Stasera sono in programma gli ultimi incontri dei turni preliminari di Coppa del Mondo. Sulla ‘graticola’ ci sono Fabio Capello (Russia), Paolo Bento (Portogallo), Jurgen Klinsmann (Stati Uniti) e Kwesi Appiah (Ghana). Anche se il tecnico lusitano ha gia’ messo le mani avanti ("Se non dovessimo andare avanti nei Mondiali io resto al mio posto. Ho un accordo con la federazione e il nostro obiettivo sono gli Europei 2016"), cosi’ come Capello che ha da poco rinnovato con la Federcalcio russa, padrona di casa dei Mondiali 2018 e che restera’ comunque in sella, comunque andrà.
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