Una sberla, e anche molto forte, che cancella l’euforia (eccessiva) del post-Inghilterra. A terra, ma ancora in corsa. C’e’ il tempo per rialzarsi, ma fallire non si puo’ altrimenti si torna a casa. Per proseguire l’avventura basta non perdere martedi’ a Natal contro l’Uruguay. Un pareggio vale il secondo posto, quindi gli ottavi grazie alla migliore differenza reti nei confronti della Celeste (-1 i sudamericani, 0 gli azzurri). Le premesse dopo il buon debutto con gli inglesi erano altre, ma a Recife e’ andato tutto storto e il cammino che sembrava in discesa si e’ complicato. Sulla carta e’ ancora possibile anche il primo posto, ma bisognerebbe battere gli uruguaiani e l’Inghiltrerra, gia’ eliminata e a 0 punti, dovrebbe regolare Costarica che finora ha sempre vinto e che ha gia’ staccato il pass per il prossimo turno.
Calcoli, ipotesi e combinazioni che ci accompagneranno in questi tre giorni, ma resta da capire cosa sia successo alla Nazionale di Prandelli. Ok il caldo, va bene l’assurdita’ dell’orario del match (attenzione perche’ anche a Natal si giochera’ alle 13 brasiliane), passi anche la freschezza atletica dei Ticos, ma nulla ha funzionato nell’Italia di ieri. Se Balotelli avesse sfruttato una delle due palle-gol che gli sono capitate sullo 0-0, la partita probabilmente sarebbe cambiata. "Con i se e con i ma non si va da nessuna parte", ha giustamente detto il ct che ha anche parlato di sconfitta meritata. E proprio vero, non c’e’ nulla da dire sul successo dei centroamericani. Male la difesa, lento e piatto il centrocampo, nullo l’attacco, inutili i tre cambi tattici e di uomini con cui il ct ha provato a raddrizzare "una partita nata male".
Se con l’Inghilterra non aveva convinto Paletta, ieri Abate e Chiellini hanno fatto ancora peggio. Asfaltato sulla destra il terzino del Milan, insicuro e in giornata no il centrale della Juventus che prima ha rischiato il rigore dopo aver lanciato a rete Campbell con un clamoroso liscio, e che poi e’ stato punito da Ruiz che, a differenza dell’arbitro, non l’ha graziato mettendo dentro in rete il cross che gli arrivava dalla sinistra, si’ la fascia di competenza di Abate.
Una prestazione non da Chiellini. A parte il rientrante Buffon (incolpevole sul gol), in difesa ha tenuto botta solo Barzagli che era stato in dubbio fino a poche ore dal calcio d’inizio, ma che poi ha giocato facendo il suo. Anche Darmian, strepitoso contro gli inglesi, non si e’ ripetuto pur andando vicino al gol. A Manaus aveva giocato a destra, ieri si e’ adattato a sinistra. Anche lui ha le sue responsabilita’ sulla rete di Ruiz, non ha fatto la diagonale come non l’aveva fatta Chiellini in occasione del gol di Sturridge nel match del debutto. Due reti molto simili. Bisognera’ lavorarci su. Anche il centrocampo ha tradito. Thiago Motta era l’unica novita’. Ha preso il posto di Verratti, ma non e’ riuscito a dare il contributo che Prandelli si aspettava. Che non sia un fulmine di guerra si sa, ma non si e’ fatto apprezzare neanche dal punto di vista della tecnica e dell’esperienza. Ha sofferto la velocita’ dei costaricani e non ha trovato la giusta intesa con Pirlo. Anche il numero 21 azzurro non e’ stato all’altezza della sua fama, pur accendendo il suo genio con almeno un paio di giocate alla…Pirlo, sprecate dai compagni. Non pervenuto Candreva che con gli inglesi era stato tra i migliori. Tante incomprensioni con Abate e poco altro.
Piu’ o meno lo stesso discorso per Marchisio, mentre De Rossi (in dubbio per l’uruguay) ha fatto il suo per un tempo, naufragando nella ripresa. In attacco Balotelli nei primi 45 minuti di gioco ha cercato di farsi vedere, ha avuto due volte la palla-gol giusta, la prima l’ha sprecata sbagliando lo stop e poi il pallonetto, la seconda l’ha calciata addosso al portiere. Nella ripresa Prandelli ha cercato di mettere giocatori che potessero sostenerlo. Prima Cassano, poi Insigne, quindi Cerci, ma "SuperMario" non l’ha piu’ vista. I tre cambi e gli altrettanti cambi di modulo si sono rivelati inefficaci.
"Mi aspettavo piu’ qualita’", ha ammesso il ct in conferenza stampa. Peccato, cosi’ come e’ un peccato vedere Ciro Immobile, il capocannoniere dell’ultima Serie A, seduto in panchina anche quando c’e’ da far gol e da recuperare. Una brutta serata quella di Recife, ma l’Italia e’ gia’ a Natal e da oggi comincia la marcia verso l’Uruguay, partita da dentro o fuori, ma a noi basta un pareggio. Se cosi’ non sara’, si tornera’ a casa, come in Sudafrica. Sarebbe un disastro, oltre che un delitto dopo la bella partenza contro l’Inghilterra.
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