Federica Pellegrini si conferma "regina del nuoto" e signora incontrastata dei 200 stile libero. Finale semplicemente perfetta per l’azzurra, che ha lasciato le briciole alle rivali.
Dopo un avvio di gara in sordina, con un ritardo di quasi un secondo da XX alla virata dei 100 metri, Federica ha saputo cambiare marcia nel terzo 50 e ha demolito le avversarie, chiudendo in 1’55"58 davanti all’australiana Kilye Palmer e alla francese Camille Muffat.
Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo. Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni) ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800.
Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.
Delusione cocente, invece, per Filippo Magnini, fuori dalla finale dei 100 stile libero. Il due volte campione del mondo aveva brillato nelle batterie del mattino, chiudendo con il terzo tempo assoluto e facendo ben sperare per le semifinali.
Invece, nel pomeriggio cinese "Re Magno" non è riuscito a far meglio dell’11esimo crono (48" 50), rimanendo fuori dai migliori otto.
Lucida l’analisi di Magnini: "Purtroppo ho fatto un errore in virata, non so quanto posso aver perso. Il passaggio a 23”30 era buono per nuotare sotto i 48”, però è mancato il ritorno di stamattina. Col tempo delle batterie sarei stato terzo o quarto".
Filippo resterà a guardare la finale dagli spalti e inciterà il compagno di squadra Luca Dotto, che si è conquistato con i denti un posto in vasca. L’esordiente azzurro ha ottenuto il settimo tempo assoluto (48”44).
"Sono molto soddisfatto, è il mio tempo migliore. Ho pagato la tensione, sapevo che la finale era accessibile però non bisognava sbagliare assolutamente niente. Mi qualifico col settimo tempo, mi va a genio essere laterale perché soffro le onde", le prime parole di Dotto.
S’infrange contro l’ostacolo Grecia il sogno del Setterosa. Le azzurre della pallanuoto si fermano in semifinale, sconfitte per 14-11 dalle elleniche.
"C’è amarezza ma non dobbiamo mollare. Abbiamo ancora una gara che vale per una medaglia non dobbiamo abbatterci". Così il centroboa azzurro, Elisa Casanova, ha commentato la sconfitta nella semifinale contro la Grecia dei mondiali di Shanghai ai microfoni della Rai.
Le ragazze di Fabio Conti disputeranno, infatti, la finale per la medaglia di bronzo.
Federica Pellegrini si conferma "regina del nuoto" e signora incontrastata dei 200 stile libero. Finale semplicemente perfetta per l’azzurra, che ha lasciato le briciole alle rivali.
Dopo un avvio di gara in sordina, con un ritardo di quasi un secondo da XX alla virata dei 100 metri, Federica ha saputo cambiare marcia nel terzo 50 e ha demolito le avversarie, chiudendo in 1’55"58 davanti all’australiana Kilye Palmer e alla francese Camille Muffat.
Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo. Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni) ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800.
Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.
Delusione cocente, invece, per Filippo Magnini, fuori dalla finale dei 100 stile libero. Il due volte campione del mondo aveva brillato nelle batterie del mattino, chiudendo con il terzo tempo assoluto e facendo ben sperare per le semifinali.
Invece, nel pomeriggio cinese "Re Magno" non è riuscito a far meglio dell’11esimo crono (48" 50), rimanendo fuori dai migliori otto.
Lucida l’analisi di Magnini: "Purtroppo ho fatto un errore in virata, non so quanto posso aver perso. Il passaggio a 23”30 era buono per nuotare sotto i 48”, però è mancato il ritorno di stamattina. Col tempo delle batterie sarei stato terzo o quarto".
Filippo resterà a guardare la finale dagli spalti e inciterà il compagno di squadra Luca Dotto, che si è conquistato con i denti un posto in vasca. L’esordiente azzurro ha ottenuto il settimo tempo assoluto (48”44).
"Sono molto soddisfatto, è il mio tempo migliore. Ho pagato la tensione, sapevo che la finale era accessibile però non bisognava sbagliare assolutamente niente. Mi qualifico col settimo tempo, mi va a genio essere laterale perché soffro le onde", le prime parole di Dotto.
S’infrange contro l’ostacolo Grecia il sogno del Setterosa. Le azzurre della pallanuoto si fermano in semifinale, sconfitte per 14-11 dalle elleniche.
"C’è amarezza ma non dobbiamo mollare. Abbiamo ancora una gara che vale per una medaglia non dobbiamo abbatterci". Così il centroboa azzurro, Elisa Casanova, ha commentato la sconfitta nella semifinale contro la Grecia dei mondiali di Shanghai ai microfoni della Rai.
Le ragazze di Fabio Conti disputeranno, infatti, la finale per la medaglia di bronzo.
Federica Pellegrini si conferma "regina del nuoto" e signora incontrastata dei 200 stile libero. Finale semplicemente perfetta per l’azzurra, che ha lasciato le briciole alle rivali.
Dopo un avvio di gara in sordina, con un ritardo di quasi un secondo da XX alla virata dei 100 metri, Federica ha saputo cambiare marcia nel terzo 50 e ha demolito le avversarie, chiudendo in 1’55"58 davanti all’australiana Kilye Palmer e alla francese Camille Muffat.
Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo. Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni) ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800.
Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.
Delusione cocente, invece, per Filippo Magnini, fuori dalla finale dei 100 stile libero. Il due volte campione del mondo aveva brillato nelle batterie del mattino, chiudendo con il terzo tempo assoluto e facendo ben sperare per le semifinali.
Invece, nel pomeriggio cinese "Re Magno" non è riuscito a far meglio dell’11esimo crono (48" 50), rimanendo fuori dai migliori otto.
Lucida l’analisi di Magnini: "Purtroppo ho fatto un errore in virata, non so quanto posso aver perso. Il passaggio a 23”30 era buono per nuotare sotto i 48”, però è mancato il ritorno di stamattina. Col tempo delle batterie sarei stato terzo o quarto".
Filippo resterà a guardare la finale dagli spalti e inciterà il compagno di squadra Luca Dotto, che si è conquistato con i denti un posto in vasca. L’esordiente azzurro ha ottenuto il settimo tempo assoluto (48”44).
"Sono molto soddisfatto, è il mio tempo migliore. Ho pagato la tensione, sapevo che la finale era accessibile però non bisognava sbagliare assolutamente niente. Mi qualifico col settimo tempo, mi va a genio essere laterale perché soffro le onde", le prime parole di Dotto.
S’infrange contro l’ostacolo Grecia il sogno del Setterosa. Le azzurre della pallanuoto si fermano in semifinale, sconfitte per 14-11 dalle elleniche.
"C’è amarezza ma non dobbiamo mollare. Abbiamo ancora una gara che vale per una medaglia non dobbiamo abbatterci". Così il centroboa azzurro, Elisa Casanova, ha commentato la sconfitta nella semifinale contro la Grecia dei mondiali di Shanghai ai microfoni della Rai.
Le ragazze di Fabio Conti disputeranno, infatti, la finale per la medaglia di bronzo.
Federica Pellegrini si conferma "regina del nuoto" e signora incontrastata dei 200 stile libero. Finale semplicemente perfetta per l’azzurra, che ha lasciato le briciole alle rivali.
Dopo un avvio di gara in sordina, con un ritardo di quasi un secondo da XX alla virata dei 100 metri, Federica ha saputo cambiare marcia nel terzo 50 e ha demolito le avversarie, chiudendo in 1’55"58 davanti all’australiana Kilye Palmer e alla francese Camille Muffat.
Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo. Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni) ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800.
Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.
Delusione cocente, invece, per Filippo Magnini, fuori dalla finale dei 100 stile libero. Il due volte campione del mondo aveva brillato nelle batterie del mattino, chiudendo con il terzo tempo assoluto e facendo ben sperare per le semifinali.
Invece, nel pomeriggio cinese "Re Magno" non è riuscito a far meglio dell’11esimo crono (48" 50), rimanendo fuori dai migliori otto.
Lucida l’analisi di Magnini: "Purtroppo ho fatto un errore in virata, non so quanto posso aver perso. Il passaggio a 23”30 era buono per nuotare sotto i 48”, però è mancato il ritorno di stamattina. Col tempo delle batterie sarei stato terzo o quarto".
Filippo resterà a guardare la finale dagli spalti e inciterà il compagno di squadra Luca Dotto, che si è conquistato con i denti un posto in vasca. L’esordiente azzurro ha ottenuto il settimo tempo assoluto (48”44).
"Sono molto soddisfatto, è il mio tempo migliore. Ho pagato la tensione, sapevo che la finale era accessibile però non bisognava sbagliare assolutamente niente. Mi qualifico col settimo tempo, mi va a genio essere laterale perché soffro le onde", le prime parole di Dotto.
S’infrange contro l’ostacolo Grecia il sogno del Setterosa. Le azzurre della pallanuoto si fermano in semifinale, sconfitte per 14-11 dalle elleniche.
"C’è amarezza ma non dobbiamo mollare. Abbiamo ancora una gara che vale per una medaglia non dobbiamo abbatterci". Così il centroboa azzurro, Elisa Casanova, ha commentato la sconfitta nella semifinale contro la Grecia dei mondiali di Shanghai ai microfoni della Rai.
Le ragazze di Fabio Conti disputeranno, infatti, la finale per la medaglia di bronzo.
Federica Pellegrini si conferma "regina del nuoto" e signora incontrastata dei 200 stile libero. Finale semplicemente perfetta per l’azzurra, che ha lasciato le briciole alle rivali.
Dopo un avvio di gara in sordina, con un ritardo di quasi un secondo da XX alla virata dei 100 metri, Federica ha saputo cambiare marcia nel terzo 50 e ha demolito le avversarie, chiudendo in 1’55"58 davanti all’australiana Kilye Palmer e alla francese Camille Muffat.
Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo. Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni) ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800.
Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.
Delusione cocente, invece, per Filippo Magnini, fuori dalla finale dei 100 stile libero. Il due volte campione del mondo aveva brillato nelle batterie del mattino, chiudendo con il terzo tempo assoluto e facendo ben sperare per le semifinali.
Invece, nel pomeriggio cinese "Re Magno" non è riuscito a far meglio dell’11esimo crono (48" 50), rimanendo fuori dai migliori otto.
Lucida l’analisi di Magnini: "Purtroppo ho fatto un errore in virata, non so quanto posso aver perso. Il passaggio a 23”30 era buono per nuotare sotto i 48”, però è mancato il ritorno di stamattina. Col tempo delle batterie sarei stato terzo o quarto".
Filippo resterà a guardare la finale dagli spalti e inciterà il compagno di squadra Luca Dotto, che si è conquistato con i denti un posto in vasca. L’esordiente azzurro ha ottenuto il settimo tempo assoluto (48”44).
"Sono molto soddisfatto, è il mio tempo migliore. Ho pagato la tensione, sapevo che la finale era accessibile però non bisognava sbagliare assolutamente niente. Mi qualifico col settimo tempo, mi va a genio essere laterale perché soffro le onde", le prime parole di Dotto.
S’infrange contro l’ostacolo Grecia il sogno del Setterosa. Le azzurre della pallanuoto si fermano in semifinale, sconfitte per 14-11 dalle elleniche.
"C’è amarezza ma non dobbiamo mollare. Abbiamo ancora una gara che vale per una medaglia non dobbiamo abbatterci". Così il centroboa azzurro, Elisa Casanova, ha commentato la sconfitta nella semifinale contro la Grecia dei mondiali di Shanghai ai microfoni della Rai.
Le ragazze di Fabio Conti disputeranno, infatti, la finale per la medaglia di bronzo.
Federica Pellegrini si conferma "regina del nuoto" e signora incontrastata dei 200 stile libero. Finale semplicemente perfetta per l’azzurra, che ha lasciato le briciole alle rivali.
Dopo un avvio di gara in sordina, con un ritardo di quasi un secondo da XX alla virata dei 100 metri, Federica ha saputo cambiare marcia nel terzo 50 e ha demolito le avversarie, chiudendo in 1’55"58 davanti all’australiana Kilye Palmer e alla francese Camille Muffat.
Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo. Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni) ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800.
Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.
Delusione cocente, invece, per Filippo Magnini, fuori dalla finale dei 100 stile libero. Il due volte campione del mondo aveva brillato nelle batterie del mattino, chiudendo con il terzo tempo assoluto e facendo ben sperare per le semifinali.
Invece, nel pomeriggio cinese "Re Magno" non è riuscito a far meglio dell’11esimo crono (48" 50), rimanendo fuori dai migliori otto.
Lucida l’analisi di Magnini: "Purtroppo ho fatto un errore in virata, non so quanto posso aver perso. Il passaggio a 23”30 era buono per nuotare sotto i 48”, però è mancato il ritorno di stamattina. Col tempo delle batterie sarei stato terzo o quarto".
Filippo resterà a guardare la finale dagli spalti e inciterà il compagno di squadra Luca Dotto, che si è conquistato con i denti un posto in vasca. L’esordiente azzurro ha ottenuto il settimo tempo assoluto (48”44).
"Sono molto soddisfatto, è il mio tempo migliore. Ho pagato la tensione, sapevo che la finale era accessibile però non bisognava sbagliare assolutamente niente. Mi qualifico col settimo tempo, mi va a genio essere laterale perché soffro le onde", le prime parole di Dotto.
S’infrange contro l’ostacolo Grecia il sogno del Setterosa. Le azzurre della pallanuoto si fermano in semifinale, sconfitte per 14-11 dalle elleniche.
"C’è amarezza ma non dobbiamo mollare. Abbiamo ancora una gara che vale per una medaglia non dobbiamo abbatterci". Così il centroboa azzurro, Elisa Casanova, ha commentato la sconfitta nella semifinale contro la Grecia dei mondiali di Shanghai ai microfoni della Rai.
Le ragazze di Fabio Conti disputeranno, infatti, la finale per la medaglia di bronzo.
Federica Pellegrini si conferma "regina del nuoto" e signora incontrastata dei 200 stile libero. Finale semplicemente perfetta per l’azzurra, che ha lasciato le briciole alle rivali.
Dopo un avvio di gara in sordina, con un ritardo di quasi un secondo da XX alla virata dei 100 metri, Federica ha saputo cambiare marcia nel terzo 50 e ha demolito le avversarie, chiudendo in 1’55"58 davanti all’australiana Kilye Palmer e alla francese Camille Muffat.
Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo. Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni) ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800.
Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.
Delusione cocente, invece, per Filippo Magnini, fuori dalla finale dei 100 stile libero. Il due volte campione del mondo aveva brillato nelle batterie del mattino, chiudendo con il terzo tempo assoluto e facendo ben sperare per le semifinali.
Invece, nel pomeriggio cinese "Re Magno" non è riuscito a far meglio dell’11esimo crono (48" 50), rimanendo fuori dai migliori otto.
Lucida l’analisi di Magnini: "Purtroppo ho fatto un errore in virata, non so quanto posso aver perso. Il passaggio a 23”30 era buono per nuotare sotto i 48”, però è mancato il ritorno di stamattina. Col tempo delle batterie sarei stato terzo o quarto".
Filippo resterà a guardare la finale dagli spalti e inciterà il compagno di squadra Luca Dotto, che si è conquistato con i denti un posto in vasca. L’esordiente azzurro ha ottenuto il settimo tempo assoluto (48”44).
"Sono molto soddisfatto, è il mio tempo migliore. Ho pagato la tensione, sapevo che la finale era accessibile però non bisognava sbagliare assolutamente niente. Mi qualifico col settimo tempo, mi va a genio essere laterale perché soffro le onde", le prime parole di Dotto.
S’infrange contro l’ostacolo Grecia il sogno del Setterosa. Le azzurre della pallanuoto si fermano in semifinale, sconfitte per 14-11 dalle elleniche.
"C’è amarezza ma non dobbiamo mollare. Abbiamo ancora una gara che vale per una medaglia non dobbiamo abbatterci". Così il centroboa azzurro, Elisa Casanova, ha commentato la sconfitta nella semifinale contro la Grecia dei mondiali di Shanghai ai microfoni della Rai.
Le ragazze di Fabio Conti disputeranno, infatti, la finale per la medaglia di bronzo.
Federica Pellegrini si conferma "regina del nuoto" e signora incontrastata dei 200 stile libero. Finale semplicemente perfetta per l’azzurra, che ha lasciato le briciole alle rivali.
Dopo un avvio di gara in sordina, con un ritardo di quasi un secondo da XX alla virata dei 100 metri, Federica ha saputo cambiare marcia nel terzo 50 e ha demolito le avversarie, chiudendo in 1’55"58 davanti all’australiana Kilye Palmer e alla francese Camille Muffat.
Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo. Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni) ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800.
Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.
Delusione cocente, invece, per Filippo Magnini, fuori dalla finale dei 100 stile libero. Il due volte campione del mondo aveva brillato nelle batterie del mattino, chiudendo con il terzo tempo assoluto e facendo ben sperare per le semifinali.
Invece, nel pomeriggio cinese "Re Magno" non è riuscito a far meglio dell’11esimo crono (48" 50), rimanendo fuori dai migliori otto.
Lucida l’analisi di Magnini: "Purtroppo ho fatto un errore in virata, non so quanto posso aver perso. Il passaggio a 23”30 era buono per nuotare sotto i 48”, però è mancato il ritorno di stamattina. Col tempo delle batterie sarei stato terzo o quarto".
Filippo resterà a guardare la finale dagli spalti e inciterà il compagno di squadra Luca Dotto, che si è conquistato con i denti un posto in vasca. L’esordiente azzurro ha ottenuto il settimo tempo assoluto (48”44).
"Sono molto soddisfatto, è il mio tempo migliore. Ho pagato la tensione, sapevo che la finale era accessibile però non bisognava sbagliare assolutamente niente. Mi qualifico col settimo tempo, mi va a genio essere laterale perché soffro le onde", le prime parole di Dotto.
S’infrange contro l’ostacolo Grecia il sogno del Setterosa. Le azzurre della pallanuoto si fermano in semifinale, sconfitte per 14-11 dalle elleniche.
"C’è amarezza ma non dobbiamo mollare. Abbiamo ancora una gara che vale per una medaglia non dobbiamo abbatterci". Così il centroboa azzurro, Elisa Casanova, ha commentato la sconfitta nella semifinale contro la Grecia dei mondiali di Shanghai ai microfoni della Rai.
Le ragazze di Fabio Conti disputeranno, infatti, la finale per la medaglia di bronzo.
Discussione su questo articolo