Gian Piero Ventura, ct della Nazionale italiana, in vista del mondiale 2018 apre la nuova stagione. L’Italia affronterà la Spagna sabato 2 settembre (stadio ‘Santiago Bernabeu’ di Madrid, ore 20.45 diretta Rai 1 – arbitra l’olandese Bjorn Kuipers), prima del match in programma con Israele martedì 5 (stadio Città del Tricolore’ di Reggio Emilia ore 20.45 diretta Rai1 – arbitra il francese Bastien).
Il primo ostacolo si chiama Spagna, dunque. “Sono eccitato dalla sfida con la Spagna – dice Ventura -, mi sarebbe piaciuto avere due risultati su tre a disposizione, ma il fatto che sia solo uno mi dà degli stimoli in più”. “E’ evidente che dobbiamo andare a Madrid per giocarcela e che abbiamo solo un risultato, ovvero vincere. Se non vinciamo lì da settanta anni un motivo ci sarà, ma non dimentichiamo che c’è anche Israele. Se battiamo la Spagna e non facciamo la stessa cosa con Israele, è come se non avessimo fatto niente”.
“Sono partito, con le convocazioni, da dove avevo lasciato, perché con una sola giornata di campionato non c’è stato il tempo di fare altre valutazioni. Ho chiamato gli stessi giocatori che avevo con me a Udine a giugno per il match con il Liechtenstein, con l’unica differenza di Perin al posto di Scuffet. Ma tra qualche mese – spiega Ventura – potrebbero esserci delle novità”.
“Molti si chiedono perché è stato convocato Spinazzola, perché è stato convocato Bernardeschi, che ha giocato poco, e vale anche per Pellegrini, che ha giocato cinque minuti, e per altri, come Barzagli, che non ha mai giocato. Perché questo protocollo è un po’ figlio del mercato aperto, devi un po’ convivere con certe situazioni. Se un giocatore non gioca durante l’anno, diventa difficile prenderlo in considerazione. Qui stiamo parlando del fatto che abbiamo giocato un mese fa a Udine, poi non c’è stato più niente. Riprendiamo oggi ed è evidente che io devo ripartire da dove avevo finito”.
Lorenzo Insigne resta una certezza. “Sta facendo benissimo, ora è importante sia per il Napoli, sia per la Nazionale. Spero – sottolinea Ventura – che ce ne siano altri decisivi come lui. Belotti e Immobile insieme in un tridente? E’ difficile perché sono due punte centrali, la logica dice che in Nazionale ognuno deve fare il suo ruolo. Verratti? E’ pronto e voglioso. Nel Psg fa il metodista, la mezzala e il trequartista, a metà campo può fare qualsiasi ruolo, è importante per noi”.
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