Non capisco perché il premier Matteo Renzi voglia assolutamente far promuovere a “Ministro degli esteri europeo” l’attuale titolare della Farnesina, on. Federica Mogherini.
Competenza internazionale poca o nessuna, pregressa presenza parlamentare nulla, successi internazionali non pervenuti: perché mai l’Europa dovrebbe sceglierla, a parte che per la sua conclamata appartenenza alla corrente “giusta” del Pd?
“Nomade” di elezione e mai eletta direttamente da nessuno (essendole stato assicurato un comodo seggio sicuro prima in Veneto e poi in Emilia), nella scorsa legislatura la Mogherini non era neppure componente della Commissione Esteri, né risultano per ora grandi risultati al MAE o che sotto il suo comando i nostri due marò imprigionati in India siano tornati a casa oppure che l’Europa si dimostri minimamente sensibile ai problemi relativi al traffico di disperati nel Mare di Sicilia, temi “caldi” per un ministro degli Esteri che dovrebbe saper giocare bene la carta dei suoi rapporti internazionali.
Di più, Mogherini ha tenuto un atteggiamento troppo ambiguo verso gli “indipendentisti” ucraini – sì, quelli che hanno abbattuto l’aereo della Malesia con 298 morti! -, i governi della regione (Polonia, Stati baltici, ecc.) ne sono rimasti molto infastiditi. Ma Renzi – forte del successo Pd alle elezioni Europee (e cosa c’entri questo con le competenze tecniche della Mogherini non si sa) – insiste come un mulo. Ma l’Italia di questi tempi non dovrebbe puntare piuttosto ad una forte presenza nel “governo” europeo soprattutto in campo economico o sociale? Non ci sarebbe molto più utile? Quanto perderemo in altri campi “forzando” invece per una nomina prettamente politica e che non piace a buona parte degli altri paesi europei?
Discussione su questo articolo