Si preannuncia una gara a tre e a colpi di rilanci per la conquista di La Perla, lo storico marchio bolognese della corsetteria d’alta gamma. All’invito del giudice del Tribunale di Bologna, Maurizio Atzori, per salvare l’azienda di lingerie in mano agli americani di Jh Partners, avrebbero risposto, oltre a Silvio Scaglia, due gruppi industriali del settore: gli israeliani di Delta Galil Industries e il colosso veronese Calzedonia.
Secondo quanto si e’ appreso, quindi, questi tre soggetti sarebbero gli unici ad aver depositato i 3 milioni di euro a titolo di garanzia per partecipare alla gara, come richiesto dal magistrato. Domani mattina (alle ore 11), quindi, la base d’asta sara’ l’offerta avanzata da Sms Finance di Scaglia per complessivi 155 milioni: 45 milioni per l’acquisto, 10 per le esigenze di cassa e altri 100 per gli investimenti. Il tutto a fronte del salvataggio di 800 dipendenti su un totale di 967 (restano fuori quelli dei due stabilimenti chiusi a San Pietro in Bagno e Roseto degli Abruzzi).
Calzedonia, che fino ad una settimana fa era data in vantaggio per l’acquisto de La Perla, forte dell’accordo occupazionale con i sindacati, e’ rimasta cauta fino all’ultimo, sciogliendo la riserve al foto-finish e depositando la garanzia.
La proposta iniziale targata Verona era di 40 milioni (piu’ 10 per gli attivi) e 120 per gli investimenti da sostenere nell’arco di 3 anni. Alla luce della contromossa di Scaglia bisognera’ vedere adesso Calzedonia quanto sara’ disposta a rilanciare. Il tutto mentre dalle retrovie sono spuntati gli israeliani di Delta che nel settore del tessile generano ricavi per oltre 600 milioni di euro.
In attesa di domani, quindi, le bocche dei protagonisti della gara restano cucite per evitare turbative d’asta, come auspicato dallo stesso giudice. Chi ha commentato la vicenda, invece, e’ stato il presidente degli industriali di Bologna, Alberto Vacchi: le diverse attenzioni verso La Perla ‘dimostrano le sue grandi potenzialita’. Ci auguriamo che cio’ sia presupposto per la salvaguardia dell’occupazione e la creazione di lavoro per l’indotto nel territorio di Bologna’, ha detto. ‘Non dimentichiamoci che attorno a La Perla ruotano decine di piccole imprese, che sono pronte ad agganciare il rilancio dell’azienda e a supportarne lo sviluppo. Il nostro auspicio e’ che chi si aggiudichera’ l’asta domani sia in grado di supportare l’internazionalizzazione di questo brand, fiore all’occhiello del made in Italy nel settore dell’intimo di fascia alta’.
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