Miss Italia sul trapezio, in equilibrio instabile, precario. Miss Italia come investita da un sima: la Rai l’ha cancellata dal suo palinsesto. Detto in maniera brutale, l’ha abolita. Miss Italia è finita a gambe, non più spazio per lei, come pure per L’isola dei famosi nella programmazione Rai. Miss Italia alle prese con un incerto destino: anche Montecatini ha deciso di mollarla. Troverà un nuovo amante interessato e nuovi estimatori il concorso di bellezza più antico e popolare? “Li troverà. Niente e nessuno riusciranno a rottamare Miss Italia o a mandarla in pensione”, si ribella Patrizia Mirigliani, anima e motore del concorso e della Miren, la società fondata dal grande intraprendente papà. La Miren è l’organizzazione del concorso di bellezza che ha veicolato le ragazze d’Italia incontro ai sogni più belli, alla notorietà e al successo, che non sono comunque sicuri. “Il numero delle aspiranti è in aumento. Questo è un settore dell’Italia che non conosce la crisi”. Patrizia Mirigliani è arrabbiatissima, con la Rai e con Montecatini, i punti cardinali antichi e recenti del concorso, oggi lontani e non più praticabili. Inavvicinabili, ecco. La Rai è sparita, Montecatini si è defilata, anche se nel caso della cittadina termale toscana manca ancora l’ufficialità. Sorge quindi spontanea la domanda: dove organizzarla Miss Italia, come, quando, con chi?
“Il matrimonio s’ha da fare e si farà. Ci saranno, per le miss, seconde nozze e nuovi mariti. Si fa per dire, ovvio”. Patrizia Mirigliani non ha dubbi. È stupita, questo sì, dallo scetticismo di quanti, e non sono pochi, ritengono il tradizionale concorso per l’elezione della più bella Italia non più attuale.
Solo perché la Rai l’ha mollato e Montecatini non è intenzionata ad ospitarlo in fondo a due anni di convivenza sotto lo stesso tetto. Salsomaggiore, poi, è come un coniuge che ha deciso di non tornare mai più con l’amata. Miss Italia e Montecatini sembrano proprio sul viale del tramonto. Sappiamo come la Rai ha motivato la rinuncia ad occuparsi di Miss Italia. È accaduto da un giorno all’altro, una decisione fulminea. Spiegato dal presidente Anna Maria Tarantola, il nuovo corso si basa su un diverso uso del corpo femminile. “La Rai, come concessionaria del servizio pubblico, deve avere una sua distinguibilità, una sua cifra, ovvero la qualità, che vuol dire equilibrio, correttezza. No alla tv del dolore. Abbiamo abolito Miss Italia e L’isola dei famosi perché non rientrano in questo progetto”.
Patrizia, la figlia di Enzo, ritiene che la Rai abbia cancellato Miss Italia dal palinsesto innanzitutto per motivi economici. La questione della buona immagine sarebbe secondaria. Imprenditrice dello spettacolo e mente di questo ambaradan guarda avanti, più battagliera che mai. Patrizia a capo della Miren non molla. Anche se, in questo momento, Miss Italia ancora non dispone di una location certa né tantomeno di un’alternativa. Crede, continua a credere, Patrizia Mirigliani, nella bellezza della creatura di famiglia e nel valore globale della manifestazione. “Miss Italia valorizza la bellezza pulita. Non siamo certo noi che sviliamo l’immagine della donna”. Una doccia gelata sulla Miren la rinuncia della Rai. Spiacevole effetto ha attizzato un’incredibile e irrinunciabile desiderio di sfida. “La location ancora non c’è? Montecatini non ci ospiterà quest’anno? Non sappiamo ancora se avremo una rete televisiva che trasmetterà le finali in diretta? La risposta è che le ragazze di bella presenza continuano a credere in Miss Italia. Le iscrizioni sono già migliaia e continuano ad aumentare. La forza della manifestazione dunque è intatta”.
Traduzione: Miss Italia punta a vivere esclusivamente di luce propria. Contesa da due sedi, una al Sud l’altra al Nord, il concorso del 2013 è messo così: se non viene fuori una televisione interessata, Miss Italia verrebbe esportata, trasferita all’estero. “Magari negli Stati Uniti e il successo sarebbe assicurato su scala mondiale”, Patrizia Mirigliani trova che Miss Italia sia oggetto e destinataria di accanimento e velenosi giudizi. “Certo, noi operiamo in molti contesti e valorizziamo la bellezza. L’unico patrimonio che abbiamo in Italia, dove la bellezza della donne è stata da sempre celebrata. O vogliamo metterla sullo stesso piano dei “pacchi” protagonisti delle trasmissioni in Rai?”. Ben detto: i pacchi no, liberiamocene. Non c’è nulla di peggio. Viva le donne e le miss.
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