Le riforme continuano ad essere il tema centrale su cui dibatte la politica italiana. Mentre è saltato l’incontro fra Pd e M5S, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha visto nei giorni scorsi Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia: il patto del Nazzareno, hanno assicurati entrambi, va avanti. Tuttavia, sia all’interno del Partito Democratico che di Fi diversi sono i “dissidenti”. Augusto Minzolini, senatore azzurro, è fra questi.
A chi gli chiede se ha avuto modo di parlare con il "suo leader" sul tema della riforma del Senato e quindi sull’elezione dei suoi componenti, che il patto del Nazareno non contempla, l’ex direttore del Tg1 risponde così: da Silvio Berlusconi c’e’ stata "una grande sensibilita’ e discussione" che "proseguira’ nei prossimi giorni", ma "se si arrivasse ad un Senato non elettivo" lui una riforma così non la voterebbe: “no, non la voterei. E i senatori azzurri che vorrebbero l’elezione dei rappresentati del nuovo Senato sono più di 10”.
Giorgia Meloni, presidente di Fdi-An, commentando l’andamento del confronto sulle riforme istituzionali al Senato, dichiara: “Tifo per Chiti, Mineo, Minzolini e per tutti quei senatori che non vogliono piegarsi ai diktat di partito. Le riforme che si stanno portando avanti sono ridicole, preludono a un disegno totalitario in cui la casta decide tutto e gli italiani non contano assolutamente nulla".
Federico Gelli, deputato Pd, intanto sottolinea: “il sondaggio presentato da alcuni senatori dell’inedito gruppo che va da Pecoraro Scanio a Minzolini e’ un vero e proprio autogol per loro: conferma che la maggioranza degli italiani, il 53% ma per alcune agenzie di stampa sarebbe il 63%, e’ favorevole all’abolizione del Senato cosi’ come e’ oggi, in sintonia con il premier Matteo Renzi e il Pd". Se Minzo e compagnia bella “pensano di bloccare l’azione del governo e della maggioranza con queste armi spuntate, gli italiani possono stare tranquilli: le riforme vanno avanti”.
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