La ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti (Italia viva) è intervenuta su Radio Cusano Campus e sui provvedimenti per le famiglie ha detto: “Capisco le fatiche, le incertezze e i dubbi di tanti genitori e tanti famiglie. Abbiamo chiaro quanto sia problematico il tema di questa incertezza: torno a lavorare, a chi lascio i miei figli? Inoltre, i giovani che sono rimasti chiusi in casa per due mesi come possono resistere a questa solitudine senza un contatto educativo? Stiamo costruendo un percorso attraverso più strumenti che vogliamo mettere in campo”.
“La prima misura è estendere i congedi parentali, che valgono sia per le mamme che per i papà, almeno per altri 15 giorni che siano fruibili già dal 4 maggio. Poi c’è il tema del sostegno economico alle famiglie: un assegno mensile per tutti i figli almeno fino a 14 anni da qui alla fine dell’anno, per poi renderlo strutturale. Terzo tema: ricostruire e riattivare la rete educativa fatta di enti locali, di associazioni, di mondo sportivo, quelle realtà che si devono alleare per potersi riorganizzare e proporre attività che sostituiscano il tempo scolastico. Ovviamente devono essere attività riorganizzate attraverso regole sanitarie diverse. Questo mese di maggio sarà utilizzato a strutturare tutto il percorso estivo. E poi stiamo pensando a una forma di assistenza domiciliare da parte di volontari e studenti universitari che possano aiutare le famiglie nella gestione della didattica online”.
Uniti per uscire dall’emergenza. “Il rischio è pensarci come un Paese diviso per parti in cui ciascuno tutela il proprio diritto pensando che sia diverso dal diritto dell’altro. Questa cosa va smontata, vanno ricomposti i bisogni. Va capito che l’Italia si salva se tutti si salvano insieme. Mentre diciamo il lavoro ricomincia, dobbiamo rinforzare anche la rete educativa per aiutare le famiglie e permettere a tutti i genitori di poter tornare a lavorare”.
Sul rapporto con le altre ministre del governo. “E’ un rapporto molto bello, stiamo lavorando in un’ottica di gioco di squadra. La necessità di una presenza femminile nelle istituzioni è uno sguardo di coraggio, che mette insieme i pezzi della vita, anche per la propria esperienza personale e familiare. La voce femminile all’interno del governo è molto importante. Questa dimensione del gioco di squadra è un’esperienza e una testimonianza bella”.