Da una parte la Lega che preme per il trasferimento dei ministeri al Nord, dall’altra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato "rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio", in una lettera al Cavaliere.
Oggi potrebbe arrivare la replica del presidente del Consiglio a Napolitano.
Come sottolineano diversi quotidiani, nella serata di ieri il portavoce del premier Paolo Bonaiuti ha precisato che Berlusconi ha letto "con attenzione e rispetto" la missiva del Colle, lasciando intendere che potrebbe puntualizzare la posizione del governo in giornata.
Ma i retroscenisti delle principali testate si esercitano anche a interpretare il "malumore" del capo del governo, che teme di essere "costretto" dal Quirinale a rompere la fragile tregua con la Lega dopo gli scontri sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl per il quale il Carroccio ha votato l’autorizzazione all’arresto.
All’annuncio del Quirinale ieri ha reagito pubblicamente una parte del Pdl, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della regione Lazio Renata Polverini. Alemanno ha auspicato che "il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale" e "chiudere definitivamente" la questione. Polverini si è augurata invece che "anche la Lega ne prenda finalmente atto".
Ancora più duri i commenti delle opposizioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd in Senato, il capo dello Stato ferma "la tragicomica buffonata" del decentramento dei ministeri, mentre per l’Idv l’intervento del Colle fa giustizia di un’iniziativa "in aperta violazione della legalità costituzionale". Amaro il commento del finiano Italo Bocchino: "E’ assurdo che debba essere il capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".
Da una parte la Lega che preme per il trasferimento dei ministeri al Nord, dall’altra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato "rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio", in una lettera al Cavaliere.
Oggi potrebbe arrivare la replica del presidente del Consiglio a Napolitano.
Come sottolineano diversi quotidiani, nella serata di ieri il portavoce del premier Paolo Bonaiuti ha precisato che Berlusconi ha letto "con attenzione e rispetto" la missiva del Colle, lasciando intendere che potrebbe puntualizzare la posizione del governo in giornata.
Ma i retroscenisti delle principali testate si esercitano anche a interpretare il "malumore" del capo del governo, che teme di essere "costretto" dal Quirinale a rompere la fragile tregua con la Lega dopo gli scontri sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl per il quale il Carroccio ha votato l’autorizzazione all’arresto.
All’annuncio del Quirinale ieri ha reagito pubblicamente una parte del Pdl, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della regione Lazio Renata Polverini. Alemanno ha auspicato che "il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale" e "chiudere definitivamente" la questione. Polverini si è augurata invece che "anche la Lega ne prenda finalmente atto".
Ancora più duri i commenti delle opposizioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd in Senato, il capo dello Stato ferma "la tragicomica buffonata" del decentramento dei ministeri, mentre per l’Idv l’intervento del Colle fa giustizia di un’iniziativa "in aperta violazione della legalità costituzionale". Amaro il commento del finiano Italo Bocchino: "E’ assurdo che debba essere il capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".
Da una parte la Lega che preme per il trasferimento dei ministeri al Nord, dall’altra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato "rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio", in una lettera al Cavaliere.
Oggi potrebbe arrivare la replica del presidente del Consiglio a Napolitano.
Come sottolineano diversi quotidiani, nella serata di ieri il portavoce del premier Paolo Bonaiuti ha precisato che Berlusconi ha letto "con attenzione e rispetto" la missiva del Colle, lasciando intendere che potrebbe puntualizzare la posizione del governo in giornata.
Ma i retroscenisti delle principali testate si esercitano anche a interpretare il "malumore" del capo del governo, che teme di essere "costretto" dal Quirinale a rompere la fragile tregua con la Lega dopo gli scontri sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl per il quale il Carroccio ha votato l’autorizzazione all’arresto.
All’annuncio del Quirinale ieri ha reagito pubblicamente una parte del Pdl, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della regione Lazio Renata Polverini. Alemanno ha auspicato che "il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale" e "chiudere definitivamente" la questione. Polverini si è augurata invece che "anche la Lega ne prenda finalmente atto".
Ancora più duri i commenti delle opposizioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd in Senato, il capo dello Stato ferma "la tragicomica buffonata" del decentramento dei ministeri, mentre per l’Idv l’intervento del Colle fa giustizia di un’iniziativa "in aperta violazione della legalità costituzionale". Amaro il commento del finiano Italo Bocchino: "E’ assurdo che debba essere il capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".
Da una parte la Lega che preme per il trasferimento dei ministeri al Nord, dall’altra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato "rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio", in una lettera al Cavaliere.
Oggi potrebbe arrivare la replica del presidente del Consiglio a Napolitano.
Come sottolineano diversi quotidiani, nella serata di ieri il portavoce del premier Paolo Bonaiuti ha precisato che Berlusconi ha letto "con attenzione e rispetto" la missiva del Colle, lasciando intendere che potrebbe puntualizzare la posizione del governo in giornata.
Ma i retroscenisti delle principali testate si esercitano anche a interpretare il "malumore" del capo del governo, che teme di essere "costretto" dal Quirinale a rompere la fragile tregua con la Lega dopo gli scontri sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl per il quale il Carroccio ha votato l’autorizzazione all’arresto.
All’annuncio del Quirinale ieri ha reagito pubblicamente una parte del Pdl, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della regione Lazio Renata Polverini. Alemanno ha auspicato che "il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale" e "chiudere definitivamente" la questione. Polverini si è augurata invece che "anche la Lega ne prenda finalmente atto".
Ancora più duri i commenti delle opposizioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd in Senato, il capo dello Stato ferma "la tragicomica buffonata" del decentramento dei ministeri, mentre per l’Idv l’intervento del Colle fa giustizia di un’iniziativa "in aperta violazione della legalità costituzionale". Amaro il commento del finiano Italo Bocchino: "E’ assurdo che debba essere il capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".
Da una parte la Lega che preme per il trasferimento dei ministeri al Nord, dall’altra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato "rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio", in una lettera al Cavaliere.
Oggi potrebbe arrivare la replica del presidente del Consiglio a Napolitano.
Come sottolineano diversi quotidiani, nella serata di ieri il portavoce del premier Paolo Bonaiuti ha precisato che Berlusconi ha letto "con attenzione e rispetto" la missiva del Colle, lasciando intendere che potrebbe puntualizzare la posizione del governo in giornata.
Ma i retroscenisti delle principali testate si esercitano anche a interpretare il "malumore" del capo del governo, che teme di essere "costretto" dal Quirinale a rompere la fragile tregua con la Lega dopo gli scontri sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl per il quale il Carroccio ha votato l’autorizzazione all’arresto.
All’annuncio del Quirinale ieri ha reagito pubblicamente una parte del Pdl, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della regione Lazio Renata Polverini. Alemanno ha auspicato che "il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale" e "chiudere definitivamente" la questione. Polverini si è augurata invece che "anche la Lega ne prenda finalmente atto".
Ancora più duri i commenti delle opposizioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd in Senato, il capo dello Stato ferma "la tragicomica buffonata" del decentramento dei ministeri, mentre per l’Idv l’intervento del Colle fa giustizia di un’iniziativa "in aperta violazione della legalità costituzionale". Amaro il commento del finiano Italo Bocchino: "E’ assurdo che debba essere il capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".
Da una parte la Lega che preme per il trasferimento dei ministeri al Nord, dall’altra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato "rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio", in una lettera al Cavaliere.
Oggi potrebbe arrivare la replica del presidente del Consiglio a Napolitano.
Come sottolineano diversi quotidiani, nella serata di ieri il portavoce del premier Paolo Bonaiuti ha precisato che Berlusconi ha letto "con attenzione e rispetto" la missiva del Colle, lasciando intendere che potrebbe puntualizzare la posizione del governo in giornata.
Ma i retroscenisti delle principali testate si esercitano anche a interpretare il "malumore" del capo del governo, che teme di essere "costretto" dal Quirinale a rompere la fragile tregua con la Lega dopo gli scontri sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl per il quale il Carroccio ha votato l’autorizzazione all’arresto.
All’annuncio del Quirinale ieri ha reagito pubblicamente una parte del Pdl, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della regione Lazio Renata Polverini. Alemanno ha auspicato che "il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale" e "chiudere definitivamente" la questione. Polverini si è augurata invece che "anche la Lega ne prenda finalmente atto".
Ancora più duri i commenti delle opposizioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd in Senato, il capo dello Stato ferma "la tragicomica buffonata" del decentramento dei ministeri, mentre per l’Idv l’intervento del Colle fa giustizia di un’iniziativa "in aperta violazione della legalità costituzionale". Amaro il commento del finiano Italo Bocchino: "E’ assurdo che debba essere il capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".
Da una parte la Lega che preme per il trasferimento dei ministeri al Nord, dall’altra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato "rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio", in una lettera al Cavaliere.
Oggi potrebbe arrivare la replica del presidente del Consiglio a Napolitano.
Come sottolineano diversi quotidiani, nella serata di ieri il portavoce del premier Paolo Bonaiuti ha precisato che Berlusconi ha letto "con attenzione e rispetto" la missiva del Colle, lasciando intendere che potrebbe puntualizzare la posizione del governo in giornata.
Ma i retroscenisti delle principali testate si esercitano anche a interpretare il "malumore" del capo del governo, che teme di essere "costretto" dal Quirinale a rompere la fragile tregua con la Lega dopo gli scontri sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl per il quale il Carroccio ha votato l’autorizzazione all’arresto.
All’annuncio del Quirinale ieri ha reagito pubblicamente una parte del Pdl, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della regione Lazio Renata Polverini. Alemanno ha auspicato che "il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale" e "chiudere definitivamente" la questione. Polverini si è augurata invece che "anche la Lega ne prenda finalmente atto".
Ancora più duri i commenti delle opposizioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd in Senato, il capo dello Stato ferma "la tragicomica buffonata" del decentramento dei ministeri, mentre per l’Idv l’intervento del Colle fa giustizia di un’iniziativa "in aperta violazione della legalità costituzionale". Amaro il commento del finiano Italo Bocchino: "E’ assurdo che debba essere il capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".
Da una parte la Lega che preme per il trasferimento dei ministeri al Nord, dall’altra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato "rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio", in una lettera al Cavaliere.
Oggi potrebbe arrivare la replica del presidente del Consiglio a Napolitano.
Come sottolineano diversi quotidiani, nella serata di ieri il portavoce del premier Paolo Bonaiuti ha precisato che Berlusconi ha letto "con attenzione e rispetto" la missiva del Colle, lasciando intendere che potrebbe puntualizzare la posizione del governo in giornata.
Ma i retroscenisti delle principali testate si esercitano anche a interpretare il "malumore" del capo del governo, che teme di essere "costretto" dal Quirinale a rompere la fragile tregua con la Lega dopo gli scontri sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl per il quale il Carroccio ha votato l’autorizzazione all’arresto.
All’annuncio del Quirinale ieri ha reagito pubblicamente una parte del Pdl, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la presidente della regione Lazio Renata Polverini. Alemanno ha auspicato che "il presidente Berlusconi tragga da questa lettera del capo dello Stato la spinta politica per confermare in maniera chiara e definitiva il pieno sostegno del governo di centrodestra a Roma Capitale" e "chiudere definitivamente" la questione. Polverini si è augurata invece che "anche la Lega ne prenda finalmente atto".
Ancora più duri i commenti delle opposizioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd in Senato, il capo dello Stato ferma "la tragicomica buffonata" del decentramento dei ministeri, mentre per l’Idv l’intervento del Colle fa giustizia di un’iniziativa "in aperta violazione della legalità costituzionale". Amaro il commento del finiano Italo Bocchino: "E’ assurdo che debba essere il capo dello Stato a dover ricordare e spiegare al presidente del Consiglio, Berlusconi, i principi istituzionali fondamentali dello Stato italiano".
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