Francesca Donato, europarlamentare della Lega, intervenuta su Radio Cusano Campus, a proposito di minibot ha detto: “Sbeffeggiare la possibilità che uno Stato emetta dei bond è una cosa al limite dell’assurdo. Che uno Stato emetta titoli di cui garantisce il rimborso e ci sia chi li considera carta straccia dimostra la malafede o l’ignoranza di certi commentatori”.
“I minibot non sono altro che dei titoli di Stato di piccolo taglio che verrebbero emessi soltanto per pagare i debiti arretrati della PA alle imprese, sarebbero accettati dallo Stato stesso per pagare le tasse. Tutte le tasse devono essere pagate entro le scadenze perché altrimenti ci sono delle sanzioni, delle penalità. Le imprese potrebbero utilizzare i minibot per pagare le tasse che devono pagare. Dal punto di vista effettivo potrebbero diventare una moneta parallela nel momento in cui i cittadini decidessero di accettarli in pagamento, ma quello che dal punto di vista formale qualifica una moneta è l’obbligo di accettare il pagamento. I famosi buoni pasto spesso vengono accettati in pagamento parziale, ma non è che sia vietato emettere buoni pasto”.
“Alcuni dicono che potrebbero essere l’anticamera dell’uscita dall’Euro, perché se domani la Bce decidesse di chiudere i rubinetti all’Italia come hanno fatto con la Grecia, con i minibot già in circolo il governo ci metterebbe un minuto a dire: da oggi questi minibot saranno la moneta corrente. Ma volerli vedere come un pericolo e come un segnale che l’Italia voglia uscire dall’Euro è una forzatura. Non potrebbero diventare prevalenti sull’Euro. Sarebbero spendibili solo su territorio italiano quindi andrebbero a beneficio delle aziende italiane. Si andrebbe anche a ridurre il debito pubblico dello Stato nei confronti delle imprese. Se accetterei lo stipendio in minibot? Io non sono un’azienda che ha dei crediti verso lo Stato, quindi io personalmente non li accetterei. Mio marito che è un imprenditore li accetterebbe subito”.