L’avvocato David Mills torna a smentire la sua versione del 2004 e ribadisce in videoconferenza da Londra di aver "inventato" la storia dei 600 mila euro avuti dal manager Carlo Bernasconi per conto di Silvio Berlusconi e che in realtà quei soldi li avrebbe ricevuti in "regalo" dall’armatore e suo cliente Diego Attanasio. "Tutto quello che riguarda Berlusconi e Bernasconi è soltanto una fiction", ha sottolineato l’avvocato inglese, che dice di "vergognarsi" per aver coinvolto una persona morta (il manager Fininvest Bernasconi) e il Cavaliere, ma durante quell’interrogatorio di 7 anni fa si trovava in uno stato mentale "strano". Era "nel panico" a causa di possibili indagini fiscali a suo carico da parte della finanza britannica e avrebbe inventato tutto per poter giustificare quella somma indicata in buona fede come "regalo" e non coinvolgere Attanasio, "per non creargli problemi aggiuntivi rispetto a quelli che già aveva con la giustizia italiana" e perché avendo lavorato con lui per anni non voleva essere coinvolto in nessuna delle inchieste che lo riguardavano. "Non riuscivo a dormire. Non ero in uno stato mentale normale", ha detto Mills durante l’udienza di oggi alla quale ha preso parte anche l’ex premier Silvio Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari per avere comprato due testimonianze dell’avvocato d’affari britannico. Per il pm Fabio De Pasquale, invece, Bernasconi sarebbe stato chiamato in causa da Mills semplicemente per nascondere chi era il vero estensore della donazione, ossia Berlusconi.
Incalzato dalle domande di De Pasquale, che gli ha contestato la diversa versione sostenuta nel luglio 2004 e poi ritrattata, Mills ha sostenuto di aver mentito sostanzialmente per ingraziarsi i pubblici ministeri: "Ho adottato la strategia della minore resistenza, dicendo quello che immaginavo che i rappresentanti dell’accusa volevano che dicessi".
L’avvocato inglese ha detto anche di aver fatto comunque il nome di Attanasio in una pausa di quell’interrogatorio in cui fece mettere a verbale che "nell’autunno del ’99’ Bernasconi ‘mi disse che Silvio Berlusconi a titolo di riconoscenza per come ero riuscito a proteggerlo aveva deciso di destinare a mio favore una somma di denaro". A conclusione della lunga testimonianza di oggi Mills ha ribadito che il Cavaliere non ha nulla a che fare con questa vicenda sostenendo "la totale innocenza di Silvio Berlusconi e che questi 600 mila dollari non hanno nulla a che vedere con lui. Mi scuso con lui per tutti i problemi che ho potuto causare – ha detto Mills – e spero che alla fine del processo si dimostri che la linea dell’accusa è sbagliata".
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