Paragonare epoche diverse è oltre che sbagliato, spesso pericoloso. Anche nel calcio il raffronto con ere completamente lontane fra loro può generare situazioni grottesche e paradossali, con paragoni che rischiano di diventare surreali. Oltre ad essersi i gonfiati a dismisura i numeri, è anche il valore dato ai singoli giocatori che è follemente salito, sino ad attribuire al minimo talento iper-valutazioni sconsiderate.
Un cambiamento che è stato ovviamente portato anche dall’arrivo di nuovi magnati, imprenditori e petrolieri, capaci di scombussolare l’intero mercato mondiale. Oggi sono quattro o cinque le squadre che possono permettersi acquisti ultra milionari, al resto rimangono le briciole in attesa di nuovi paperoni che, forse, in Italia hanno varcato la soglia di Milano.
Erano gli anni ’70 quando Savoldi al Napoli e Cruyff al Barcellona si trasferivano con la “modica” cifra di 1 miliardo. Una spesa che, oggi, viene spesa per un buon giocatore della Serie B. Negli anni ’80 per ben due volte fu Maradona ad essere il giocatore più pagato, trasferendosi prima in blaugrana e poi accettando la corte di Ferlaino per vivere la magica storia d’amore col Napoli. Pensando ai tempi che corrono fa specie ripensare come il trasferimento di Paolo Rossi da record, per oltre due miliardi di lire, avvenne dalla Juve al Vicenza e non viceversa, come oggi la logica vorrebbe. Epoche in cui il calcio italiano la faceva da padrona, soprattutto negli anni ’80 e ’90 con gli olandesi del Milan ormai ex di Berlusconi e l’Inter dei tedeschi. In particolar modo l’ultimo decennio del vecchio millennio ha rappresentato un boom per tutto il movimento economico del Belpaese con una serie di società capaci di portare in casa pezzi pregiati del calcio mondiale.
Passaggi record di cui si è “macchiato” Crespo alla Lazio, Zidane al Real Madrid e Vieri all’Inter. L’evoluzione del mercato è stata inevitabilmente legata dall’ingresso prepotente degli agenti e procuratori in un calcio un tempo a filo diretto fra società e che oggi vede l’intromissione di intermediari e fondi privati “oscuri”. I fattori che determinano il valore di un giocatore sono però molteplici e variano di caso in caso, come illustra attraverso uno studio infografico elaborato dalla redazione di Sports Bwin. Dalla forza economica del club che cede a quello che acquista, gli obiettivi sportivi o di mera plusvalenza di una società fino a quelli del singolo giocatore. Scadenza di contratto più o meno prossima, età anagrafica e ruolo.
Ebbene sì, perché analizzando i trasferimenti da record si evince come vi siano alcuni reparti e zone del campo molto più interessati ad assegni milionari rispetto ad altri. Dominano ovviamente gli attaccanti, anche per motivi mediatici quelli per cui si spendono le cifre più folli: cercatissimi anche i trequartisti (esterni compresi) e difensori centrali. Anche la penuria di giocatori di valore in una determinata zona di campo può far crescere il valore di un giocatore. Basti pensare al costo attuale di difensori e terzini, di gran lunga di valore maggiore rispetto al passato, quando probabilmente esistevano protagonisti di reparto di spessore maggiore.
E’ interessante stilare anche una previsione di quelli che possono essere gli acquisti da record del futuro prossimo: la storia insegna che, statisticamente, la fascia d’età più cercata viaggia fra i 23 ed i 25 anni. Per questo, cercatissimi, saranno i vari Neymar, Aubameyang, Kane, Lacazette ed il gioiello francese del Monaco Mbappe. Ecco, quest’ultimo di soli 18 anni e nato a dicembre, può rappresentare già da questa estate il nuovo recordman per il trasferimento più costoso nella storia del calcio.
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