Mario Mauro, ministro della Difesa, ospite a “La Telefonata” di Maurizio Belpietro, in merito alla missione italiana in Afghanistan, ha spiegato: "Oggi ci sono meno soldati di qualche tempo fa e in prospettiva da qui alla fine del 2014 ci saranno 1.800 militari. Garantire la pace significa assumersi delle responsabilita’. Il nostro compito non e’ piu’, come qualche mese fa, di forte presenza sul terreno, ma soprattutto di addestramento e sostegno dei militari afgani". "La missione Isaf e’ garantita fino alla fine del 2014 – ha aggiunto – ma nel rapporto con le autorita’ afghane avremo chiaro quanto saranno in grado di garantire la sicurezza. Nessuno vuole un ritorno al Medioevo buio dei talebani in Afghanistan, quindi dobbiamo essere consapevoli che lo sforzo si incentri sul fatto che le autorita’ siano in grado di affermare la sovranita’ del popolo". Il ministro ha quindi sottolineato come "intorno ai nostri militari c’e’ grande consenso" e "il tema del costo delle missioni all’estero passa da un giudizio di valore. E’ un onere per affermare l’esigenza di un valore piu’ grande che e’ la pace che assicura sviluppo e liberta’. Questa non e’ gratis e dobbiamo essere disposti a pagare un prezzo".
Parlando dell’incidente avvenuto ieri, un’esplosione in cui sono rimasti feriti due militari italiani nell’area di Farah, il ministro ha spiegato che tutto è stato provocato da un mezzo guidato da un attentatore suicida. L’incidente di ieri è avvenuto "sulla strada 517 che congiunge Farah con Herat, le due aree in cui si trovano i militari italiani, vicino Bala Baluk, dove c’è una base italiana". "E’ accaduto che il mezzo colpito fosse il primo tra quelli italiani che seguivano altri mezzi afgani", ha spiegato il ministro. "In senso contrario, è arrivato un mezzo con un autista suicida, che lo ha diretto contro i nostri veicoli, facendolo esplodere", ha raccontato ancora Mauro, spiegando che "il primo dei nostri blindati Lince è rimasto coinvolto". L’esplosione è stata forte, "il Lince ha dato buona prova di sé" e due sottufficiali italiani, Fontana e Millocca, sono rimasti feriti. Ma non sono in pericolo di vita, hanno parlato con le loro famiglie per rassicurarle: "sono in condizioni buone, feriti e contusi, con conseguenze per l’udito", ha detto Mauro.
Le condizioni di Barbara De Anna, la funzionaria italiana dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni rimasta ferita venerdì in un attacco dei talebani a Kabul, "permangono molto gravi": la nostra connazionale "è ancora ricoverata in Germania, ma è stata trasferita in un complesso ospedaliero", in un’unità grandi ustionati di Ludwigshafen. "L’esplosione è stata molto forte, in un ambiente chiuso. Le ustioni, per quanto di secondo grado, sono molto estese", ha spiegato Mauro, che non prevede un trasferimento immediato di De Anna in Italia. "Credo che quanto fatto in Germania sia stato concordato con la famiglia della nostra connazionale, ci sono le garanzie sanitarie necessarie", ha precisato.
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