Un writer di 21 anni che il 13 febbraio 2010 ha imbrattato sette vetture della metropolitana 3, all’interno del deposito di Rogoredo è stato condannato, a seguito di patteggiamento, a 4 mesi di reclusione. L’Atm e il Comune di Milano, che si erano costituiti parte civile, sono stati risarciti rispettivamente per 800 e 600 euro per le spese legali.
Il procedimento è stato celebrato secondo il nuovo rito, in vigore con la riforma prevista dal ‘pacchetto’ sicurezza, davanti al Tribunale e non più davanti al Giudice di pace. E la pena prevede in questi casi la reclusione fino a sei mesi se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati.
"Come avevo avvertito – spiega il vice sindaco di Milano e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato – ora si fa sul serio. E ciò lo si deve alle richieste di pene più severe avanzate dal Comune di Milano. Richieste che il governo ha accolto. L’amministrazione ha da tempo intrapreso una battaglia severa contro i writer. E non è mai stata inerte nei riguardi di bravate che gravano sulle casse dei cittadini: 6 milioni di euro è il conto che la sola Atm ha dovuto pagare nel 2010 per rimediare ai vandalismi perpetrati sui mezzi pubblici. Che spesso sono determinati da imbrattatori provenienti da ogni parte d’Europa, Finlandia, Grecia, Spagna, Germania, in tour a Milano solo per deturpare i treni della metropolitana".
"Milano – ha concluso De Corato – è l’unico Comune che porta in giudizio i writer. Tanto che chiederà la costituzione di parte civile in altri due processi".
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