Spari in un’aula del Palazzo di Giustizia di Milano. Sono stati sentiti questa mattina da numerose persone presenti. "Mi trovavo nell’aula a fianco, al terzo piano del tribunale sul lato che si affaccia su via Manara, quando abbiamo sentito 3 o 4 colpi di pistola": e’ quanto racconta l’avvocato Marcello Elia, che ha assistito – seppure indirettamente – alla sparatoria scoppiata poco prima delle 11 di stamattina al tribunale di Milano. Secondo il racconto di Elia "nella nostra aula sono subito accorsi molti carabinieri, che ci hanno ingiunto di non uscire".
Dopo quanto avvenuto a Milano, il ministro della Giustizia Andrea Orlando convochera’ a breve i procuratori generali presso le corti d’appello, a cui competono la responsabilita’ e i provvedimenti sulla sicurezza all’interno dei palazzi di giustizia. Il ministro ha annunciato gia’ nel corso della conferenza stampa che si e’ svolta in procura a Milano, l’intenzione di convocare la riunione. Da quanto si apprende, l’incontro si terra’ entro una decina di giorni: se non la prossima settima, quindi, quella ancora successiva.
A sparare è stato Claudio Giardiello, che con il suo folle gesto a causato la morte di tre persone. Secondo gli investigatori, dopo aver ucciso tre persone in tribunale a Milano, Giardiello era diretto a Carvico (Bergamo), per uccidere Massimo D’Anzuoni, suo socio di minoranza in una societa’ e coinvolto nel processo di oggi per fallimento fraudolento e alla cui udienza non si era presentato.
I DETTAGLI E L’ARRESTO Un arresto a tempo di record, quello del killer di Milano. I carabinieri hanno rintracciato e bloccato Claudio Giardiello a Vimercate, dopo essere fuggito col suo scooterone Suzuki. "La catena di risposta all’emergenza ha funzionato a perfezione e rapidamente", ha spiegato il generale Maurizio Stefanizzi, comandante provinciale di Milano dell’Arma. "La centrale operativa – ha ricostruito l’ufficiale – ha subito diramato le ricerche, dopo aver saputo quasi subito le generalita’ del soggetto perche’ era imputato. La centrale ha quindi avvisato, ricostruito dove era residente, dove era residente la famiglia. Abbiamo verificato subito i dati della targa dello scooter, che era l’unico mezzo a sua disposizione in questo momento".
Pochi minuti dopo le 11, dopo aver esploso 13 colpi, l’uomo e’ uscito dal Palazzo di giustizia dalla porta di via Manara, la stessa da dove era entrato ed e’ scappato sul suo scooter di grossa cilindrata. I carabinieri hanno subito diramato l’allarme e circa venti minuti dopo Giardiello e’ stato avvistato da una telecamera installata a Brugherio, che e’ fornita di un sistema in grado di riconoscere una targa e inviare un "alert" alla centrale operativa. A quel punto e’ stata contattata la pattuglia piu’ vicina (quella della stazione di Vimercate) che pochi minuti dopo ha rintracciato il killer nell’area parcheggio del Centro commerciale Torri Bianche di Vimercate. Qui e’ stato fermato dopo aver ammesso di voler uccidere un’altra persona, un ex socio ritenuto corresponsabile del suo fallimento.
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