L’immagine del piccolo tifoso del Milan in lacrime durante il derby che ha determinato la vittoria dello scudetto dell’Inter ha fatto il giro del mondo. Diciamolo chiaramente: tale immagine è la testimonianza del periodo di un Milan che ha bisogno di essere rifondato.
L’ha dimostrato anche sabato, nella partita contro la Juventus, una partita brutta della quale si può salvare solo il risultato, un pareggio che va bene a tutti.
Si sono visti una Juventus che ha sbagliato tutto quello che si sarebbe potuto sbagliare davanti alla porta del Milan e un Milan che nel secondo tempo non è uscito dalla sua metà campo. Tutti se la prendono col tecnico Stefano Pioli ma questi non è l’unico responsabile di tale disastro.
Infatti, se Pioli è ancora tecnico del Milan è perché qualcuno l’ha confermato lo scorso anno, dopo una stagione decisamente sottotono, la quale è stata caratterizzata dall’eliminazione dalla Coppa Italia al primo turno contro il Torino in casa, dal ritrovarsi fuori dalla lotta scudetto al girone di andata del campionato e dall’eliminazione dalla Champions League in semifinale, per mano dell’Inter.
Oltre a ciò, c’è stata anche la sconfitta nella Supercoppa Italiana, sempre per mano dei nerazzurri.
Ricordiamo le quattro sconfitte consecutive con l’Inter in Supercoppa Italiana e con la Lazio, il Sassuolo e di nuovo con l’Inter in campionato. La partita col Sassuolo è stata giocata in casa e il Milan ha imbarcato cinque gol, dopo le quattro sberle prese dalla Lazio a Roma. Dopo una stagione simile, non si è capito quale sia stato il motivo della conferma di Pioli. In passato, i tecnici venivano cacciati via anche per molto meno.
In questa stagione, le cose sono andate anche peggio, viste l’eliminazione dalla Champions League nella fase a gironi, l’estromissione dalla lotta scudetto al girone di andata, l’eliminazione dalla Coppa Italia al secondo turno con l’Atalanta, l’eliminazione dall’Europa League per mano della Roma e le sconfitte nei derby. Dunque, prima di tutto, serve un cambio nella dirigenza.
Servono dirigenti che sanno di calcio e che sanno dove andare a mettere le mani in una società di calcio e prendere i giocatori giusti. In poche parole, al Milan serve un dirigente simile all’interista Giuseppe Marotta.
Non basta essere bravi a tenere i conti in ordine come dei buoni ragionieri ma bisogna anche sapere di calcio. Oltre a ciò, deve essere cambiato anche l’allenatore. Pioli ha fatto il suo tempo e nel 2023 è stato confermato, forse, senza avere più la fiducia da parte di tutto l’ambiente. Un allenatore di fatto sfiduciato non è più in grado di motivare la squadra e ciò si è visto in questa stagione. Quando l’ambiente è compatto intorno all’allenatore, i risultati si vedono. Non è stato il caso di Pioli.
Serve un allenatore al quale non manca il coraggio di prendere per un orecchio (metaforicamente parlando) un giocatore come Rafael Leao e di dirgli: “O giochi dando il massimo o vedrai la prossima partita dalla tribuna”.
Infatti, Leao è un giocatore di grande talento ma è anche un’incognita perché in alcune partite brilla e segna e in altre sembra uno spettatore non pagante.
Ovviamente, alla squadra serviranno almeno tre o quattro giocatori nuovi e di livello, giocatori che possono essere all’altezza delle aspettative dell’ambiente rossonero.
Ricordiamo che il Milan è una squadra blasonata e merita rispetto. Quindi, il patron Gerry Cardinale metta mano al portafogli e agisca. Una rifondazione è urgente per non vedere più immagini come quella del bambino che piangeva durante il derby, un derby che per il Milan non è stato una sconfitta ma una vera umiliazione.