Il Milan ha perso anche ad Udine e subito ci sono i processi contro la società, l’allenatore Massimiliano Allegri e la squadra. Certo, a differenza delle altre due con Sampdoria ed Atalanta, la sconfitta con l’Udinese è immeritata ma i numeri sono impietosi: una partita è stata vinta, tre partite sono state perse, quattro sono i goal fatti, quattro quelli subiti e ci sono state due espulsioni.
Riguardo la squadra, la questione è molto semplice: è stata smantellata una rosa collaudata che annoverava Zlatan Ibrahimovic, Antonio Cassano, Thiago Silva, Alessandro Nesta, Clarence Seedorf, Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi ed Andrea Pirlo e, di fatto, ne è stata fatta un’altra che, potenzialmente, non sarebbe male ma che non ha campioni e non è bene assemblata. Quindi, è normale che manchino i meccanismi di gioco. Anche l’allenatore Massimiliano Allegri non è immune da colpe. La prima è stata la "dismissione" di alcuni giocatori che hanno fatto la storia e che avrebbero potuto dare ancora qualcosa, come Filippo Inzaghi. La seconda è la preparazione atletica. Non è possibile che ci siano tutti questi infortuni muscolari. Qualcosa che non va nella preparazione atletica c’è.
Riguardo alla società vanno fatte delle considerazioni. Oggi vengono attaccati tanto il presidente Silvio Berlusconi e la società. Ora, mi viene da dire una cosa che sconfina anche in un altro campo, quello della politica. Dire che il presidente Berlusconi abbia fatto politica per il proprio interesse, perdonatemi il termine, è una sciocchezza. Il caso del Milan lo dimostra. Per fare politica, il presidente Berlusconi ha sacrificato il Milan. Oggi, c’è una grave crisi ed il Milan ha dovuto tagliare delle spese che non sarebbero state sostenute dalla società. A questo punto, mi rivolgo al presidente Berlusconi: se ce la fa e se ha i soldi, tenga il Milan. In caso contrario, venda la società di Via Turati o si trovi un socio munifico. Nella situazione attuale, il presidente sta rischiando grosso. Poniamo caso che (Dio non voglia) la situazione del Milan peggiori e che le cose vadano male. Ci sarebbero subito dei processi mediatici contro il presidente Berlusconi e le ricadute sulla sua immagine sarebbero enormi. Perderebbe molti consensi sia come imprenditore e sia come politico. Sta rischiando di passare nella storia per colui che ha mandato a rotoli il Milan. Qui in Italia si fa presto a finire nella "fossa dei leoni". Non meriterebbe un simile trattamento, tenendo conto del fatto che negli anni egli abbia fatto del Milan una grande società di calcio e non solo. Io non la vedo bene ma spero che i fatti mi smentiscano.
Come tifoso del Milan e sostenitore dichiarato del presidente Berlusconi, sono preoccupato. Termino, dedicando qualche parola anche ai "cugini" dell’Inter, che hanno perso a San Siro con il Siena per due a zero. Qui vale il discorso che recita: "Se Sparta piange, Atene non ride". Sembra che una iattura si sia abbattuta su Milano.
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