La rosa del Milan è migliorata, ma ci sono ancora troppe cose che non vanno. Le ultime partite con la Juventus, il Paris Saint Germain e il Napoli hanno messo in luce le lacune della squadra rossonera.
In primo luogo, uno dei giocatori più rappresentativi del Milan, Rafael Leao, non è in forma. Quando non è in forma lui, la squadra rende meno di quanto rende quando il portoghese è al top. C’è da capire se si tratta di un problema fisico o di testa.
Leao non sta bene fisicamente o ha qualche disagio interiore che gli toglie la motivazione? In queste ultime partite, il giocatore portoghese è stato inguardabile.
Inoltre, il mercato del Milan si è dimostrato carente proprio riguardo all’attacco. Gli altri reparti sono stati rinforzati, ma mancano degli attaccanti di peso, in grado di fare rifiatare Olivier Giroud.
La cosa più brutta è il fatto che il Milan faccia una fatica immane a segnare. Questo si vede drammaticamente in Champions League (dove fino ad ora non ha segnato) ma i problemi ci sono anche in campionato. Produce del bel gioco ma fatica a vedere la porta. Infatti, ha segnato più di due gol solo contro il Torino e contro il Cagliari. Per il resto, ha vinto con risultati come 1 a 0, 2 a 0 e 2 a 1.
Contro il Napoli ha pareggiato con un risultato di 2 a 2, dopo essere stato in vantaggio per 2 a 0. Proprio contro i partenopei, questa carenza si è vista. Infatti, il Milan ha prodotto occasioni da gol e sarebbe potuto andare in rete almeno altre tre o quattro volte. Invece, i rossoneri hanno sprecato queste occasioni.
Il Napoli ha segnato il primo gol con Politano, si è ringalluzzito e ha pareggiato. La squadra di Rudi Garcia poteva anche vincere. Quella palla del georgiano Kvaratskhelia all’ultimo secondo ha fatto sudare freddo noi rossoneri. Questo fatto ci deve insegnare che le partite debbono essere chiuse.
Il tecnico rossonero Stefano Pioli dovrà trovare una soluzione in fretta. Se ci riuscisse, noi, tifosi rossoneri, saremmo tutti felici. Altrimenti la società dovrebbe prendere in considerazione anche l’ipotesi dell’esonero. Di certo, così non va.