Silvio Berlusconi per la prima volta ha parlato del futuro di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan e le sue dichiarazioni non assomigliano proprio a una conferma. L’allenatore restera’? "Lo decide il consiglio di amministrazione. Lo decidiamo tutti insieme, ci siamo detti, alla fine di questo campionato", ha risposto il presidente rossonero. Quindi nulla e’ sicuro, rischia di non restare? "Mah, ha un contratto con noi che prevede che sia l’allenatore del Milan per i prossimi due anni", ha replicato ancora l’ex premier e la constatazione, anche per il tono, non suona troppo rassicurante per l’olandese.
Dopo averlo a lungo evitato nelle tante interviste con cui sta conducendo la campagna elettorale per le Europee, Berlusconi ha affrontato il tema che da settimane incombe sul Milan, nonostante i 32 punti nel girone di ritorno che hanno riavvicinato l’Europa League. Ma ne’ la rimonta ne’ il derby vinto hanno spinto il presidente a spendere complimenti per Seedorf e a rivendicare una scelta presa in prima persona dopo l’esonero di Allegri.
Si puo’ anzi intravedere una critica nella battuta con cui ha risposto a chi domandava se porterebbe Balotelli ai Mondiali. "Si’, io lo porterei – ha detto Berlusconi dopo averci pensato qualche secondo -. Pero’ Prandelli deve preparasi a fare un grande lavoro per convincerlo, per esempio, della sua posizione in campo, cosa che noi al Milan non siamo ancora riusciti a ottenere".
L’unico apprezzamento e’ stato dedicato a Montella, fra i candidati alla successione assieme a Inzaghi, Spalletti e Donadoni. "Montella mi sembra che abbia fatto bene alla Fiorentina fino a questo momento e personalmente mi e’ molto simpatico – ha detto Berlusconi all’emittente toscana Italia 7 -. Se e’ da Milan? E’ una cosa ancora tutta sulle nuvole".
Alla fine si rafforza l’impressione che Seedorf sia vicino al capolinea, che puo’ essere sancito a urne chiuse dopo il 25 maggio. E nel riferimento al cda c’e’ chi legge un epilogo per vie legali all’orizzonte, o la volonta’ di coinvolgere nella scelta entrambi gli amministratori delegati Adriano Galliani e Barbara Berlusconi che da dicembre vivono in un delicato equilibrio, uno a capo della parte sportiva e l’altra di quella commerciale.
"Quando terminero’ la mia attivita’ politica mi occupero’ direttamente del Milan, che e’ ancora il club piu’ titolato al mondo", ha ribadito Berlusconi chiarendo di non essere intenzionato a vendere di fronte a un’offerta importante. "No, penso di no, nonostante oggi una squadra nel panorama internazionale abbia molte difficolta’ a restare protagonista perche’ e’ arrivato il denaro arabo proveniente dall’energia – ha spiegato -. E’ molto difficile competere con il Psg o le altre societa’ detenute da chi ha una ricchezza senza limiti".
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