“Ho stima per Eli Schlein perchè si vede che ci crede, ha uno sguardo puro e appassionato, pertanto le auguro ogni bene. Ma allo stesso tempo mi fa tenerezza, perchè è evidente sia uno strumento in mano ai volponi del Pd, una splendida operazione di maquillage della solita Ditta. Nè più nemmeno della sardina Santori, finita in salamoia. E’ pertanto improponibile il tentativo della propaganda Pd di accostarla e di farne l’alter ego di Giorgia Meloni, questo connubio per dirla alla Manzoni ‘non s’ha da fare”’. Lo scrive in una nota la senatrice del gruppo Civici d’Italia, Coraggio Italia, Udc e Maie, Michaela Biancofiore.
“In comune Giorgia ed Eli – sottolinea la vicepresidente del partito fondato da Luigi Brugnaro – hanno solo l’essere nate di genere femminile. Per il resto Giorgia è cresciuta senza padre in un quartiere della periferia romana confrontandosi con gli ultimi, non nella ricca ed opulenta Lugano da genitori benestanti che le hanno potuto anche pagare il volontariato negli Usa accanto ad Obama. Giorgia parla con cognizione di causa di poveri, lavoro, disagio sociale per averli conosciuti da vicino, Eli solo per partito preso – con freccia a sinistra. Giorgia è il primo premier donna, senza bisogno di essere femminista , semplicemente è”.
“Giorgia – spiega Biancofiore – si è fatta da sola, ha costruito da zero un partito che oggi è il primo partito italiano, Eli ha ereditato un’organizzazione storica, finanziata e radicata, alla quale per altro si è iscritta solo di recente. Storie e sentimenti diversissimi che rendono le due imparagonabili smascherando il trucchetto Pd di inventarsi una donna leader a sinistra per far fronte al primato in contropiede del centro destra, incolmabile”.