Si dice che dietro un grande uomo ci sia sempre una grande donna. L’antitesi di questo sofisticato assioma dovrebbe essere che dietro un piccolo uomo ci sia sempre una piccola donna. Ci viene in mente allora che la stessa fantomatica teoria filosofica puo’ essere utilizzata per cercare di individuare l’elettore tipo di politici dai punti interrogativi, che si chiamano Micciche’ e Lombardo. Chi c’è dietro di loro?
Costoro hanno adulato in modo viscido Berlusconi, e quello che hanno guadagnato in Sicilia lo devono al suo nome; lo hanno ripagato con moneta falsa, spudoratamente, giocando ai suoi danni un’altra partita, in contrapposizione a lui e spesso anche tra loro; barando e mescolando le carte senza alcuna vergogna. Dopo le note vicende che hanno portato alla caduta del chiacchieratissimo governatore, li ritroviamo insieme, culo e camicia, girotondare a destra e sinistra cercando produttori disposti a finanziare l’ennesimo film dei voltafaccia.
E l’hanno trovato, finalmente, il mecenate, lo sponsor, il capobanda: è quello che la stragrande maggioranza degli elettori del centrodestra considera il traditore per antonomasia, tale Gianfranco Fini, uomo di specchiate virtu’, tutto casa, famiglia, e scorta al seguito. Almeno in questo, si può dire che una certa coerenza di movimento tra i tre trova ragion d’esserci.
Quello che sorprende però e che codesti uomini possano persuadere qualcuno a votarli: e qui si chiude il cerchio sull’identikit dell’elettore siciliano.
Come vota costui? Che cosa si aspetta dall’eletto: un posto nell’infinito libro paga o parco buoi che dir si voglia della Regione Autonoma più dispendiosa d’Italia? Una segnalazione in qualche impresa collaterale che funge da indotto nell’unica industria che crea occupazione, quella dei nullafacenti? Un salvacondotto per entrare a far parte delle famiglie note a tutti, arricchitesi in attività esentasse internazionalmente proficue, omertosamente nascoste solo alla legge?
Che camurria la Sicilia! Bella di una bellezza selvaggia e incantatrice, misteriosa e inspiegabile nelle sue dinamiche sociali e nei suoi comportamenti civili. Quale elettore di sana e robusta costituzione fisica e mentale può dare fiducia a gente di tale risma, al Gatto e alla Volpe che aspettano l’ingenuo Pinocchio per rifilargli ancora una volta la solfa dell’albero dello zecchino? Ce ne vuole, di pelo sullo stomaco, per firmare la resa del libero arbitrio e certificare la morte della speranza, in un territorio che predica il cambiamento ad ogni occasione di memoria!
Caro elettore siciliano, se è vero che il voto di scambio, la mafia nelle istituzioni, la formula del ricatto mascherato da promessa e tanto altro schifo di lungo corso ti sono diventati odiosi e vuoi combatterli, non farti infinocchiare da chi invoca il Grande Sud e nei fatti è in prima linea nella distruzione programmata proprio di quel sud che tu vorresti costruire: prima pensa, poi vota, perchè i voti poco pensati sono zavorra sul futuro, tuo e di tuo figlio. Chi c’è dietro Miccichè e Lombardo? Nessuno, ce lo auguriamo di cuore.
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