Claudio era un assiduo frequentatore di prostitute. Poi ha incontrato una ragazza vittima della tratta e se ne è innamorato: “Facevo il giornalista, lo scrittore, era un momento complicato della mia vita. Avevo 50 anni. Ero seduto su una panchina, a Torino, senza sapere perché mi sono ritrovato a piangere. Mia moglie – racconta a Radio Cusano Campus – mi aveva lasciato, si era portata nostro figlio con sé, ero a pezzi. Pensavo di essere invisibile, che nessuno mi avrebbe notato. Invece una ragazza, bellissima, giovanissima, mi ha domandato se avessi bisogno di aiuto. Mi sono fatto raccontare un po’ la sua storia, era una vittima della tratta della prostituzione. Prima siamo diventati amici, poi complici, infine ci siamo innamorati, oggi è mia moglie”.
Claudio ricorda come è diventato cliente di prostitute: “Cercavo semplicemente di soddisfare un istinto che pensavo fosse naturale. Non credevo di far del male a nessuno. Io cercavo prostitute, invece trovavo delle schiave. Non ne ero consapevole”.
“Molti uomini pensano ancora, per colpa della nostra società, che sia giusto trattare da sante le donne che hai in casa e da puttane quelle che incontri fuori. Quando capisci che la ragazza che hai davanti non è una prostituta, ma una schiava, vittima di persone senza scrupoli che la obbligano a fare quello che fa, cambi prospettiva. Negli ultimi anni ho incontrato circa 100.000 uomini che andavano con prostitute, la metà li ho convinti a smettere”.
L’incontro con quella che è diventata sua moglie: “Dopo averla conosciuta, ho scritto un libro per raccontare la nostra storia. E ho iniziato a ricevere telefonate e messaggi di uomini che andavano a prostitute ma che desideravano cambiare vita. Ho iniziato a incontrarli e a formare gruppi di uomini che si interrogavano su se stessi. Poi abbiamo iniziato ad avvicinare i clienti delle prostitute, per strada. Gli dicevamo di essere come loro, di aver cercato anche noi in passato delle ragazze, ma che proprio per colpa di questo comportamento esisteva la tratta. Nel frattempo la ragazza che avevo incontrato ha trovato il coraggio di affrontare la sua protettrice, è stata massacrata di botte, ha perso un occhio, è rimasta in coma per tanti giorni. Ma ora è libera”.