Nelle prossime ore il tempo sarà più autunnale che invernale, addirittura con un anticipo di primavera al Centro-Sud: sono previste massime anomale per gennaio, fino a 23°C a Siracusa, 21 a Bari, Lecce, Messina e Reggio Calabria, 20°C anche a Crotone e Palermo con sorprendenti 18°C ad Ascoli Piceno e Chieti.
In sintesi, le prossime ore vedranno un miglioramento al Nord, mentre pioverà sul versante occidentale con un caldo anomalo al Sud e sugli Appennini: lo zero termico infatti si porterà intorno ai 2600 metri e nevicherà solo sulle cime più alte della dorsale appenninica. Questa giornata sarà caratterizzata, infine, da forti venti di Libeccio.
Da domani è previsto l’arrivo di aria polare dalla Porta della Bora, i venti ruoteranno da Nord e diventeranno freddi e taglienti; in giornata sono previste anche delle nevicate a bassa quota o localmente fino in pianura sull’Emilia, con possibili disagi alla circolazione autostradale: insomma da un anticipo di Primavera torneremo nel crudo Inverno con neve a 200 metri in serata.
Domani sono attese piogge già al mattino sul Nord-Est e localmente sul Basso Tirreno, ma i fenomeni si intensificheranno soprattutto dal pomeriggio: le regioni più colpite saranno Emilia Romagna e Marche poi il maltempo in nottata dilagherà verso tutte le regioni centrali.
Sabato 20 gennaio avremo il picco instabile con un blizzard di neve al Centro-Sud! Il Canada si trasferirà per un giorno al Centro-Sud con tanta neve e tantissimo vento dal Lazio fino alla Calabria: la quota neve minima prevista è intorno ai 500 metri, ma localmente potremo scendere anche più in basso durante i fenomeni più intensi.
Prepariamoci dunque ad un sabato ‘canadese’, aspettando ovviamente tutte le conferme.
A media e lunga scadenza, già da domenica, un’alta pressione molto estesa e robusta dovrebbe poi conquistare l’Italia e nel corso della nuova settimana potrebbe portare di nuovo lo zero termico a livelli estivi fino a 3500 metri. Queste improvvise risalite dello zero termico non gioverebbero alla stabilità del manto nevoso, con un eventuale pericolo valanghe in aumento sensibile e una rapida fusione del manto nevoso appenninico.