Il Gazzettino scrive della morte di Matteo Garbisi, 45 anni, che da quattro anni viveva in Messico, a Playa del Carmen, nella riviera Maya della penisola dello Yucatan.
“La famiglia non aveva sue notizie da 40 giorni e aveva sporto denuncia ai carabinieri. Subito erano stati attivati l’Interpol e la polizia messicana, oltre ad ambasciata e consolato. Ma ieri è arrivata la terribile notizia: c’è un corpo non reclamato da nessuno in obitorio, che corrisponde alla descrizione i Gabrisi. E per questo ora la famiglia deve procedere al riconoscimento”.
“Siamo sotto choc, con suo fratello ci stiamo organizzando per procedere al riconoscimento. Siamo distrutti” le parole della madre.
Con la famiglia a Padova, il figlio il 45enne aveva contatti praticamente quotidiani. Fino all’11 novembre, quando le comunicazioni si sono interrotte bruscamente senza alcun motivo apparente per la famiglia.
Garbisi in Messico aveva nuovi amici e frequentava nuove persone, ma la famiglia non aveva contatti con costoro. Quindi, passato ormai quasi un mese dall’ultima telefonata, i parenti si sono rivolti ai carabinieri che hanno attivato tutta la macchina per le ricerche all’estero, con il coinvolgimento anche della Farnesina.
La polizia messicana si è messa al lavoro e nel giro di qualche giorno ha scoperto che un uomo che corrisponde alla descrizione di Matteo Garbisi, sarebbe deceduto l’11 novembre per un arresto cardiaco.