Si è tenuta dal 25 novembre al 3 dicembre la 37esima Edizione della Fiera internazionale del libro (Fil) di Guadalajara, in Messico, il più importante appuntamento culturale dell’America Latina e principale evento editoriale in lingua spagnola, con l’Unione europea come ospite d’onore.
In questo contesto, la delegazione italiana è stata rappresentata da autori, illustratori, artisti, musicisti ed esperti di settore che attraverso incontri, dialoghi, panel a più voci, proiezioni e spettacoli hanno portato una ventata di Italia, tra gli oltre 26mila metri quadrati dell’Expo Guadalajara, vivacizzando il Forum Padiglione Italia e lo spazio professionale riservato agli incontri tra gli addetti ai lavori.
Dopo aver partecipato in qualità di ospite d’onore nel 2008, l’Italia – la cui presenza è stata resa possibile grazie al sostegno delle istituzioni italiane (il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’ambasciata d’Italia a Città del Messico, l’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e all’internazionalizzazione delle imprese italiane, l’Istituto italiano di cultura di Città del Messico, il ministero della Cultura e il Centro per il libro e la lettura che promuove il programma editoriale) e alla collaborazione dell’AIE-Associazione italiana editori, che si è avvalsa dell’agenzia Ex Libris – è tornata alla Fiera del libro di Guadalajara, inserendosi perfettamente nella cornice europea, che ha caratterizzato questa edizione, e offrendo una panoramica di eccellenze e talenti a ogni livello: professionale, artistico, letterario.
Una delle voci più potenti e autorevoli del panorama culturale italiano, protagonista dell’apertura del Salone letterario Carlos Fuentes insieme a Guadalupe Nettel, tra le scrittrici di punta dell’editoria messicana, Dacia Maraini è stata anche la prima ospite a incontrare il pubblico dell’area Forum Padiglione Italia.
Moderata da Gianni Vinciguerra, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Città del Messico, ha riflettuto sulle possibilità di un’Europa felice, passando dal ruolo di scrittori e intellettuali alla necessità di una rinnovata partecipazione giovanile alla cosa pubblica.
A quarant’anni dalla prima traduzione in lingua spagnola di una sua opera (Los años turbios, Seix Barral), la romanziera, poetessa, saggista e drammaturga, ora in libreria con i recenti In nome di Ipazia (Solferino, 2023) e Vita mia (Rizzoli, 2023), ha proseguito il dialogo, partecipando anche alla presentazione di Sguardo al Nuovo Mondo (Marlin, 2023), raccolta di articoli, reportage e ricordi della propria esperienza nel continente americano.