Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, in un’intervista al Corriere della Sera spiega: “Non obbediamo ai diktat di nessuno e non siamo sudditi ne’ di Conte ne’ di Salvini. Noi ci muoviamo – e votiamo – in base alle nostre convinzioni. Continuiamo a dirlo: eravamo e restiamo favorevoli a ricorrere ai 37 miliardi del Mes, ma siamo contrari a questa riforma che non fa gli interessi del Paese”.
“Proprio perche’ sono stato presidente del Parlamento europeo dico che questa riforma non risponde affatto alle richieste che dal Parlamento erano arrivate, cioe’ un maggior controllo sul Mes. Perche’ oggi al Parlamento europeo e’ venuta la Lagarde a riferire e il direttore generale del Mes no? Forse perche’ ha troppo potere, perche’ non si vuole sottostare al controllo delle istituzioni Ue”, osserva Tajani, ribadendo che “io, come Berlusconi, i dubbi su questa riforma li ho espressi per la prima volta nel dicembre del 2019, altro che diktat di Salvini. La nostra e’ una posizione meditata e basata sui fatti”.
Sui motivi che spingono a non votare la riforma, il vice presidente di Fi dice: “Non si accoglie la proposta del Parlamento. Poi, nella riforma si prevede che ci siano tre diverse maggioranze: una per approvare le decisioni di emergenza (85%), una per le speciali (80%) e una per le semplici (maggioranza semplice). Su quelle di emergenze l’Italia potrebbe mettere il veto, ma sulle altre no perche’ sono sotto l’85%. Ed e’ pericoloso”.
Sul pericolo che se l’Italia boccia la riforma si blocca tutto il percorso, per Tajani “c’e’ ancora il tempo per cambiare, lo facciano e noi ci saremo. Fino al voto si puo’ sempre cambiare”. Infine, sul rischio che Forza Italia nel frattempo vada in frantumi, chiosa: “Lo si dice ad ogni passaggio… Non siamo succubi ne’ di Salvini ne’ del Pd. Decidiamo secondo le nostre convinzioni. Io so che seguiro’ la linea di Berlusconi, il migliore di tutti”.