Mes, la maggioranza di governo è divisa. E ci si mette pure Beppe Grillo, che definisce il Mes uno “strumento inadatto e inutile”.
Spiega Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera: “La revisione del Mes è un cambiamento in meglio di questo strumento, costringe ad una maggiore solidarietà, fa un passo verso l’Unione bancaria ed il mercato unico dei capitali, in sostanza verso un Europa più politica, più forte ed anche più solidale”.
“Se dopo aver fatto attendere un anno l’Europa ora l’Italia non dovesse procedere, rischia di perdere la sua credibilità. Il fatto che alcuni parlamentari non intendano accettare questa modifica mette a rischio la maggioranza, soprattutto al Senato”.
“Noi – spiega – siamo sempre disposti a mediazioni e a tenere unita la maggioranza ed il governo, ma non è possibile che non si vada avanti, per noi è un punto non eludibile”.
Prende la palla al balzo Isabella De Monte, responsabile Politiche Ue di Azione: “Sui principali dossier europei e sulle risorse derivanti dal Mes sanitario non ci possono essere ambiguità all’interno del Governo e della maggioranza parlamentare. Se non c’è allineamento delle principali forze di governo il Presidente del Consiglio Conte ne prenda atto”.
Insomma, se il governo rischia di cadere sul Mes, è arrivato il momento delle scelte: “L’esecutivo – dichiara il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia – va avanti finchè c’è una maggioranza che ha una visione comune, come quella di avere una visione europeista, quindi dobbiamo confrontarci su che visione comune abbiamo. Altrimenti sarebbe il caso che le forze politiche si guardino in faccia e facciano le loro scelte”.
Forza Italia, anche oggi con Tajani, ha già detto che non voterà la riforma del Mes. Pier Ferdinando Casini, parlamentare del gruppo Misto al Senato, ad “Agora’”, su Rai Tre, commenta: “Dico una cosa semplicissima. Non credo che Berlusconi alla fine votera’ no al Mes”.
Vincenzo Amendola, ministro per gli Affari Europei: “Un governo che non ha una maggioranza in politica estera deve fare riflettere”. “Quindi io rifletterei da qui al 9 dicembre. Mi auguro che ci sia un voto condiviso da tutta la maggioranza, mi sembra normale che l’Italia firmi l’accordo per la riforma del Mes, che non significa utilizzare quelle risorse. Senza maggioranza in politica estera il governo non va avanti? Credo che questo sia nella storia della democrazia italiana, un governo deve avere sempre una maggioranza coesa che lavora insieme”.