“Ho espresso con una telefonata privata le mie congratulazioni al Sen. Ricardo Merlo, nominato sottosegretario agli Esteri. Non l’ho voluto fare pubblicamente perché sono una persona abbastanza sincera, che dice sempre quello che pensa. Non ho un giudizio politicamente positivo su questa nomina, mentre mi fa piacere dal punto di vista umano. Merlo è un italiano nel mondo, cresciuto nell’associazionismo, da sempre a contatto con i connazionali residenti oltre confine”. Sono parole di Eugenio Marino, per anni responsabile del Pd nel Mondo, ancora oggi un punto di riferimento importante quando si parla di Partito Democratico e italiani all’estero.
Italiachiamaitalia.it ha raggiunto Marino telefonicamente, a Roma, mentre si trovava a un sit in per l’immigrazione davanti a Montecitorio. Con lui abbiamo parlato della nomina di Merlo a sottosegretario (GUARDA IL VIDEO DEL GIURAMENTO) e anche del futuro del Pd.
Dunque, Marino, è contento per questa nomina di Merlo o no?
Per l’uomo sono contento, ma dal punto di vista politico è chiaro che non lo sono affatto, perché per me rappresenta un cambio di paradigma che non è quello che vorrei io per l’Italia”.
Cosa intende dire?
Merlo è contrario allo ius soli, per esempio, che è una delle storiche battaglie del Pd. E poi ha un’idea dell’economia parecchio liberista rispetto a un’idea di maggiore equità, che è quella che ho io.
Ma cosa c’entra lo ius soli per gli immigrati con ciò di cui dovrà occuparsi Merlo nella sua qualità di sottosegretario agli Esteri? Lo stesso vale per i temi economici: Merlo non è sottosegretario all’Economia…
D’accordo, ma Merlo non è stato eletto in un ghetto, dove si occuperà solo di italiani all’estero. Lui è un membro del governo a tutti gli effetti, nel governo e in Parlamento porterà avanti la chiusura dei porti italiani, per esempio, e io non potrei mai essere contento di avere un sottosegretario che sostiene questa misura.
Succede semplicemente che il Pd ha perso le elezioni e la musica è cambiata. Ma restiamo sui temi che riguardano gli italiani nel mondo, in che cosa Eugenio Marino, come Pd, la pensa diversamente da Merlo?
Ricordo per esempio una raccolta firme in America Latina per proporre che una parte dei soldi pagati dai connazionali per i servizi consolari venisse lasciata ai consolati per assumere personale a contratto. Abbiamo fatto una petizione su questo e raccolto diverse firme, ma quelli del MAIE non ci hanno messo nemmeno una firma. Questo già è un atteggiamento sbagliato, perché tra l’altro grazie a quella petizione ora lui può gestire la maggior parte delle risorse per il rafforzamento dei servizi consolati.
Poi?
Beh, lo ius soli, come detto. Non è una questione da sottovalutare. Merlo ha la cittadinanza argentina perché è nato in quel paese sudamericano, dicendo no allo ius soli per i figli degli immigrati in Italia rinnega la sua storia.
Ok, immigrati e temi economici a parte, il punto è: non è che quando parliamo di italiani all’estero sono più le cose che vi uniscono di quelle che vi dividono?
Sì, probabilmente è così. Infatti con il sottosegretario Merlo siamo rimasti che valuterò sempre con oggettività il suo operato, per le battaglie che in passato abbiamo fatto insieme mi troverà sempre in prima fila con lui.
Atteggiamento laico?
Sono un uomo di sinistra che ha davanti un governo di destra e un sottosegretario per gli italiani nel mondo che su molte questioni importanti ha un’idea di destra. Poi, come facevo con Tremaglia, sono pronto a collaborare con lui sui temi che più da vicino interessano i nostri connazionali, ma sapendo che invece di essere una persona di sinistra come me, con la mia visione, ce n’è una molto vicina alla destra. Dunque sì, sui singoli provvedimenti si valuterà volta per volta e si ragionerà in maniera laica.
Il MAIE al governo, lei se l’aspettava?
Ho sempre saputo che era chiaramente quello l’obiettivo di Merlo e i suoi. Non mi sarei mai immaginato che ci arrivasse con un governo di destra, una destra pericolosa come quella di Salvini. Al massimo con una destra di tipo berlusconiano, oppure con i grillini: ho sempre detto, fin da tempi non sospetti, che per me il MAIE all’estero è ciò che il M5S è in Italia. Ma con Salvini, con una destra assolutamente xenofoba e chiusa verso l’emigrazione, assolutamente non l’avrei immaginato.
Qual è lo stato di salute del Pd, oggi?
Viviamo una fase di difficoltà enorme, facciamo fatica a riprenderci dopo la batosta elettorale.
Come ripartire?
Dobbiamo ricostruire una identità, un tessuto sociale, una alleanza elettorale aprendo il Pd a tutta l’area di centrosinistra e ricostruendo il rapporto con le associazioni, i patronati, le imprese. Per farlo bene, ci vorrà del tempo.
Da dove dovrebbe cominciare il sottosegretario Merlo?
Dovrebbe prima di tutto chiedersi che cosa rappresentano oggi gli italiani nel mondo per l’Italia, dal punto di vista dell’impianto culturale. Una volta che avrà risposto a questa domanda, a cascata verrà tutto il resto.