“Abbiamo ottenuto un risultato eccezionale e se fossero state elezioni politiche avremmo preso tre deputati”. Lo dice soddisfatto l’on. Ricardo Merlo, fondatore e leader del Movimento Associativo degli Italiani all’Estero (MAIE), il giorno dopo lo spoglio dei voti delle elezioni per il rinnovo dei Comites in tutto il mondo.
Elezioni nelle quali il MAIE ha confermato la sua superiorità elettorale – e in crescita – tra gli italiani all’estero, vincendo le elezioni in otto circoscrizioni consolari su nove in Argentina, e ottenendo risultati di tutto rispetto in Brasile, Uruguay, Venezuela e in varie circoscrizioni “extra americane”, come in San Gallo (Svizzera) o Sidney in Australia.
“Abbiamo vinto tre elezioni politiche di fila e ora abbiamo vinto anche queste elezioni Comites, anche quando c’era l’incognita sul nuovo sistema deciso per queste elezioni, con l’inversione dell’opzione di voto”, che ha comportato l’obbligo di iscriversi in precedenza ad un elenco di elettori, per poter votare. Al riguardo Merlo sostiene che è stato scelto un sistema più trasparente, a scapito di una maggiore partecipazione. “Ma così il voto è sicuro al 99 per cento”.
Merlo sarà a Roma il prossimo 28 aprile per fare il punto con il sottosegretario agli Esteri Mario Giro e altri parlamentari sull’esito di questa esperienza e se sia possibile ripeterla per le elezioni politiche. Quando gli chiediamo sulla scarsa partecipazione e la mancanza di altre liste, Merlo è netto: “Diciamo subito che se un dirigente o un gruppo non è stato capace di riunire le 200, 250 firme necessarie per presentare una lista, evidentemente deve dedicarsi ad altro. Ma questo risultato dimostra che siamo presenti su tutto il territorio, che la gente capisce la nostra proposta e ritiene che sia valida; non succede lo stesso con altri partiti e altre liste”.
D’altra parte ricorda che anche dopo che era stato posticipato il termine per iscriversi, il governo non ha speso neanche una lira per pubblicizzare le elezioni, lasciandola alle liste, alle comunità e ai loro media. “In una elezione politica invece, ci sarebbe molta più pubblicità e penso che gli iscritti sarebbero almeno il doppio”. “In definitiva, con un sistema o con l’altro, la gente ci ha sempre eletto e questo evidentemente dimostra che gli elettori credono nel nostro progetto”.
Ad ogni modo – insistiamo – c’è della gente che dice che voi come parlamentari non avete fatto niente per gli italiani all’estero. “Siamo all’opposizione, e ci siamo opposti alle chiusure di sedi consolari e di istituti italiani di cultura decisi dal governo Renzi. Siamo gli unici che abbiamo parlato in Parlamento sulla questione della pesificazione asimmetrica delle pensioni italiane in Argentina e sempre in Parlamento ci siamo battuti contro tutti i tagli decisi dal governo contro gli italiani all’estero”. “Gli altri – insiste Merlo – parlano fuori, ma al momento del voto sostengono tutti i tagli sui capitoli dedicati agli italiani all’estero, decisi dal governo Renzi. Lo fanno gli eletti del Pd, lo fa l’on. Renata Bueno, eletta nella lista dell’Usei di Eugenio Sangregorio”. “Quindi, insiste il leader del MAIE, il giorno che saremo al governo, potranno giudicarci su quel che faremo per gli italiani all’estero, che sarà tanto e posso solo aggiungere che il giorno che saremo al governo non accetteremo decisioni contro i nostri connazionali fuori d’Italia. Se fossero approvate, immediatamente ci dimetteremmo. Ma oggi siamo all’opposizione”.
Il dialogo con Tribuna Italiana gira anche intorno alle elezioni dei Comites in Argentina, dove il MAIE ha raggiunto un risultato eccezionale conquistando la maggioranza in otto Comites su nove, con punte superiori al 70 per cento a Rosario, Mar del Plata, Cordoba e Mendoza, conquistando la maggioranza anche a Buenos Aires, dove risiede la comunità italiana più numerosa all’estero e, come a La Plata, con oltre il 50 per cento dei voti. E torna al riferimento che avevamo fatto sulle critiche: “Il limite ad ogni critica sono i voti. Gli elettori, la gente, si esprime col voto e il voto dimostra che la gente apprezza la validità del nostro progetto, per cui ci ha dato l’appoggio. E il voto della gente va rispettato”. Un appoggio che impegna di più il MAIE e al riguardo l’on. Merlo parla di una iniziativa che i consiglieri dei Movimento cercheranno di mettere in atto in ognuno dei Comites. “Si tratta di un responsabile in ogni Comites, che riceva le denunce di maltrattamento da parte di personale dei consolati. Non so se ci sono molti o pochi casi, ma vogliamo che i nostri concittadini all’estero sappiano che in ogni Comites ci sarà una persona che raccoglierà le loro denunce”.
La determinante maggioranza della rappresentanza degli italiani dell’Argentina, ottenuta dal MAIE, avrà riflessi anche localmente?, chiediamo. “Certo, spiega l’onorevole, ogni Comites si impegnerà anche nel dialogo con le autorità politiche locali, per ottenere una maggiore attenzione per le nostre comunità anche a questi livelli. E anche su scala nazionale, siamo a contatto con gli esponenti della politica. Ci siamo riuniti varie volte con i tre pre-candidati presidenziali che sembrano avere maggiori possibilità nelle prossime elezioni i quali, tra l’altro, sono tutti e tre di origine italiana. Naturalmente questi risultati dimostrano la nostra rappresentatività e ci aiuteranno nel dialogo con la politica argentina nella ricerca di rapporti migliori tra i due paesi. Un lavoro molto positivo nel quale è impegnata in primo luogo l’Ambasciata, che noi sosteniamo e apprezziamo”.
Parliamo anche del futuro del CGIE, della proposta di riforma del governo, che riduce il numero da 95 a 46, e taglierà da otto a sette il numero dei consiglieri che rappresentano la comunità italiana in Argentina. Una riforma ancora da completare, ma sulla quale pesa il termine di tre mesi dopo le elezioni dei Comites, entro i quali dovrebbero essere eletti i nuovi consiglieri. Parliamo degli eletti al Comites e dell’eventualità di elezioni politiche in Italia, ma si torna al successo del MAIE in queste elezioni di Comites, fatte dopo dieci anni dalle precedenti, quando ancora il Movimento non era nato. “Il nostro è il progetto dell’associazionismo che abbiamo appreso da Pallaro, e lo stiamo portando avanti in tutto secondo quanto lui ci insegnò a suo tempo. Proprio quello”.
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