C’è ancora tanto lavoro da fare per gli italiani all’estero, ma la riconferma di Ricardo Merlo come Sottosegretario agli Esteri pone ancora l’accento su una questione spesso sottovalutata da tutti i governi e che invece meriterebbe un maggiore investimento di risorse, sia economiche che politiche.
La scelta va quindi al di là del colore dell’attuale esecutivo, segno che al Senatore vengono riconosciute competenze e capacità dall’intera comunità politica.
La prima e più importante battaglia nel suo primo anno alla Farnesina è stata sicuramente quella di restituire dignità alla rete consolare italiana nel mondo e ai nostri connazionali servizi consolari efficienti. Grande impegno, da parte del Sottosegretario Merlo, anche per quanto riguarda la riforma del voto all’estero: per la prima volta si è deciso di mettere davvero in sicurezza il voto degli italiani nel mondo. Ci auguriamo che si prosegua su questa strada: quello di un voto segreto e sicuro per i nostri connazionali deve restare un obiettivo da perseguire con tutte le forze e con tutta la volontà politica necessaria a mettere fine a un meccanismo elettorale che fa acqua da tutte le parti.
Tanto impegno e tanto lavoro, dunque. Tutto ciò, tuttavia, non è bastato a placare le polemiche: la scelta del Partito Democratico di avere contribuito a riconfermare Ricardo Merlo, presidente MAIE, come Sottosegretario agli Esteri, ha attirato le critiche in particolare della Senatrice Laura Garavini, passata insieme al collega Nicola Carè a Italia Viva.
Ci si chiede quale grave questione possa avere motivato questa critica, visto che la nomina di Merlo è avvenuta anche con il consenso di Matteo Renzi, oggi leader politico di Garavini. E Renzi, con Italia Viva, continua ad appoggiare l’attuale esecutivo, e dunque anche Merlo e dunque anche il MAIE.
ItaliaChiamaItalia ha chiesto ad alcuni parlamentari quali fossero le criticità e gli aspetti positivi della conferma di Merlo.
Molto positivo il giudizio di Luis Lorenzato (Lega): “Merlo difende gli interessi dei suoi elettori e sta facendo un ottimo lavoro in questo senso. Nello scorso Governo Merlo ha cercato di lavorare al meglio, ma ha avuto poca libertà di agire, spesso per colpa dei 5 Stelle che non capiscono cosa voglia dire essere italiani all’estero. Entrando nel nuovo governo spero non abbia cambia cambiato idea su alcune cose importanti”.
Per Simone Billi (Lega): “Ho lavorato molto bene col Sottosegretario quando eravamo insieme al Governo. Spero che il dialogo continui; ora noi siamo all’opposizione, ma spero ci siano possibilità di collaborare”.
Il Senatore Lucio Malan, coordinatore del dipartimento Italiani nel mondo di Forza Italia, conferma i rapporti positivi e cordiali riconoscendogli che “sicuramente si è dato da fare. Osservo però – prosegue a colloquio con Italiachiamaitalia.it – che lo scorso governo non ha affrontato adeguatamente i problemi e le richieste che riguardano gli italiani all’estero. Parlo del reddito di cittadinanza: si è scoperto che ne usufruiscono criminali, brigatisti rossi e terroristi, noi lo avevamo previsto, e non lo prendono i cittadini italiani all’estero. E lo stesso vale per gli assegni pensionistici. Del lavoro nel nuovo governo non possiamo ancora dare un giudizio, spero ci sia una inversione di rotta”.
Angela Schirò (Pd) ritiene necessario “un cambio radicale rispetto al vecchio governo, per iniziare un lavoro nuovo. Credo che Merlo sia un’ottima persona – dice a Italiachiamaitalia.it la deputata eletta nella ripartizione estera Europa -, con la quale si possa parlare serenamente, ma se devo pensare agli ultimi mesi da parte sua ci sono stati molti slogan e poca concretezza”.
Alessandro Fusacchia (+Europa) a ItaliaChiamaItalia spiega: “Le questioni degli italiani all’estero sono spesso lasciate ai margini del lavoro di governo. Consideriamo che le comunità sono molto diverse di paese in paese e anche all’interno delle nazioni stesse. Ci sono delle risorse per organizzare delle attività, ma non sempre sono adeguate alle necessità. Spero si affronti un ragionamento più profondo su come sfruttare questa enorme rete neuronale di una comunità che deve imparare a parlarsi e relazionarsi meglio. Il lavoro che può fare Merlo in questi termini è intanto ragionare su che tipo di comunità degli italiani all’estero dobbiamo rappresentare oggi, sicuramente promuovendo di più gli italiani di recente migrazione, poiché loro sono portatori di innovazione e hanno un contatto maggiore con l’Italia”.