La nostra premier Giorgia Meloni e il presidente argentino Javier Milei hanno ribadito una cosa importante: tra Italia e Argentina vi è un legame storico.
Buenos Aires, la capitale argentina, è la maggiore città abitata da discendenti di italiani emigrati all’estero. Molti argentini hanno cognomi italiani.
La cultura italiana ha influenzato anche la cucina argentina. Mi viene in mente la fugazzeta, la quale (evidentemente) si rifà alla focaccia ligure.
In Argentina (e in altri Paesi vicini, come l’Uruguay) emigrarono molti liguri. E poi piemontesi, lombardi, emiliani, abruzzesi, siciliani e gli italiani di altre regioni.
Si dovrebbero portare avanti rapporti di partenariato con l’Argentina, che potrebbero dare grandi benefici economici (e non solo) ad entrambi i Paesi.
Le opportunità di fare grandi cose ci sono. Penso, per esempio, alla cultura. Il poeta toscano (originario di Marradi) Dino Campana (1885-1932) emigrò in Argentina, per qualche tempo. Riguardo a ciò, il Turismo delle Radici può essere utile. Ci possono essere anche opportunità di collaborazione per quanto riguarda il commercio e non solo.
Non dobbiamo dimenticare che dall’altra parte dell’Oceano Atlantico vi è un’altra Italia. Ricordiamocelo, perché anche gli argentini di origine italiana non lo dimentichino.