Disordinato, superficiale, avventato: il premier Benyamin Netanyahu riceve voti bassi ed inquietanti dal Controllore di Stato Micha Lindenstrauss, che oggi ha pubblicato un ponderoso rapporto sui retroscena operativi del rovinoso abbordaggio della marina israeliana (maggio 2010) ad una nave turca con centinaia di attivisti diretti verso Gaza. L’assalto si concluse con nove cittadini turchi uccisi e con l’apertura di una crisi diplomatica fra Israele e Turchia che ancora non si e’ rimarginata.
In passato Israele aveva gia’ pubblicato un rapporto sugli aspetti legali del blocco marino imposto a Gaza dopo il putsch di Hamas (2007) e sulla liceita’ dell’abbordaggio, alla luce del diritto internazionale. Ma Lindenstrauss ha voluto ricostruire anche le radici del clamoroso ‘fiasco’. La sua bacchetta non risparmia nessuno: non Netanyahu, ne’ il ministro della difesa Ehud Barak, ne’ il ministero degli esteri.
In particolare, a suo parere, Netanyahu non ha saputo armonizzare il lavoro dei sottoposti. Gia’ nel febbraio 2010 Israele si era reso conto che una Ong turca stava organizzando una Flottiglia in grande stile nell’intento di forzare il blocco a Gaza. Netanyahu, ammette il Controllore, segui’ gli sviluppi incontrando di persona diversi responsabili. Ma una seduta vera e propria di coordinamento, con i sette ministri principali del governo, avvenne solo quando la Flottiglia era alle porte. Si tratto’ di una consultazione convulsa, organizzata ‘all’ultimo minuto’, senza la dovuta preparazione e senza che ai ministri fossero illustrati i dettagli dell’intervento che l’esercito progettava per fermare gli attivisti filo-palestinesi.
Lindenstrauss ha rilevato che gia’ il 13 maggio l’allora capo di stato maggiore Gaby Ashkenazy aveva avvertito (ma invano) che gli attivisti sarebbero forse ricorsi ad azioni violente. Netanyahu ha replicato di non aver ricevuto una informazione del genere. Di conseguenza i militari dell’unita’ di elite che il 30 maggio si calarono da elicotteri sul ponte della nave turca Marmara erano impreparati: pensavano che avrebbero solo dovuto far fronte a una resistenza passiva, invece rischiarono il linciaggio.
Le molte disfunzioni emerse nell’intercettazione della Marmara sono state rilevate dalla leader della opposizione laburista, Shelly Yehimovic. ‘Si tratta di un Rapporto grave – ha stimato – che mostra un Netanyahu compiaciuto di se’, che prende decisioni col solo Barak, in maniera irresponsabile, con esagerata fiducia nel proprio giudizio’. Parole che riecheggiano nei commenti di diversi analisti militari locali, oggi piu’ inquieti che mai nel ricordare che in definitiva saranno ancora gli stessi Netanyahu e Barak a decidere se lanciare o meno un attacco preventivo contro le infrastrutture nucleari in Iran. Una iniziativa che potrebbe sconvolgere la intera Regione.
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