Scoperta la proteina-sentinella del cervello che difende dal morbo di Parkinson. L’ha individuata nei topi una ricerca guidata dai ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Neuroscienze (Inn) e pubblicata sulla rivista inglese Brain. La proteina riesce a prevenire l’insorgenza della malattia che colpisce solo in Italia circa 10.000 persone ogni anno e potrebbe diventare il bersaglio di future terapie. La ‘sentinella’ si chiama c-Rel e ha il compito di proteggere i mitocondri, le centrali energetiche delle cellule cerebrali dai danni che i radicali liberi arrecano alle strutture della cellula; quando la proteina c-Rel non funziona o cessa di essere prodotta, compaiono con l’invecchiamento, generalmente nell’uomo dopo i 60 anni, tutti i principali sintomi della malattia come la difficolta’ al mantenimento della postura, ridotta produzione di dopamina cerebrale, rallentamento, rigidita’ e compromissione della coordinazione motoria.
Il gruppo di ricerca internazionale che ha permesso la scoperta e’ stato coordinato Marina Pizzi e PierFranco Spano, entrambi dell’Inn, e ha visto la partecipazione delle Universita’ di Brescia, Verona, Cagliari, Cambridge e Cornell di New York. La ricerca, realizzata sui topi, ha dimostrato come il blocco dell’espressione della proteina c-Rel porti alla perdita dei neuroni della cosiddetta sostanza nera all’eta’ di 18 mesi (all’incirca i nostri 60 anni) e l’insorgenza dei sintomi della malattia. Come ha spiegato Pizzi, "la produzione di radicali liberi aumenta nelle situazioni di maggior dispendio energetico e il nostro organismo e’ sempre impegnato a bilanciare i danni a carico delle strutture piu’ esposte ricorrendo all’attivazione di meccanismi protettivi". Con l’avanzare dell’eta’, ha proseguito ancora la ricercatrice italiana, "questo sistema di regolazione perde progressivamente la sua efficienza e la bilancia comincia a oscillare fino a pendere, nei casi piu’ critici, a favore di un eccesso di radicali liberi e quindi del danno a cellule e tessuti". Le strutture piu’ colpite risultano quelle della sostanza nera, molto ricca di mitocondri, e "ora dobbiamo capire – ha spiegato Pizzi – come c-Rel, una proteina deputata alla protezione dei mitocondri di tutto l’organismo, possa svolgere un ruolo cosí cruciale proprio a livello delle cellule della sostanza nera". Uno dei prossimi obiettivi della ricerca sara’ inoltre quelli di individuare una strategia farmacologica efficace in grado di promuovere l’attivazione della proteina sentinella c-Rel.
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